Prevedere nei prossimi bandi regionali gli strumenti più adeguati per l’introduzione, nelle procedure di gara, di criteri premiali di “Gender responsive public procurement (Grpp)” al fine di riconoscere e premiare il valore aggiunto delle imprese che promuovono la parità di genere e le pari opportunità.
Disco verde della commissione Parità presieduta da Federico Alessandro Amico alla risoluzione a firma di Silvia Zamboni (Europa Verde), Roberta Mori (Partito democratico) e Federico Alessandro Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa).
“Bisogna prevedere sostegno alle imprese che al proprio interno favoriscono politiche di genere”, spiega Zamboni, che ricorda come “anche la pandemia da Coronavirus ha visto aumentare le diseguaglianze a svantaggio delle donne”.
“Questa risoluzione può dare un’accelerazione per definire le linee guida sul tema”, sottolinea Roberta Mori, mentre Simone Pelloni (Lega) invita a sostenere le aziende che hanno fra i loro obiettivi quelli di una parità sostanziale.
“Questa risoluzione contiene un messaggio che mi ha convinto molto: il pubblico dà un segnale chiaro al mercato”, sottolinea Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) che chiede di allargare questo ragionamento anche ad altri temi come le discriminazioni in base all’età di cui sono vittime soprattutto le donne e una reale lotta alla precarietà. “Non si può affidare tutto al mercato, come si fa con le politiche di assunzione per i giovani: si favorisce l’assunzione dei 18enni affidandoli al mercato pensando che poi il mercato li trasferisca direttamente alla pensione. Sono decenni -spiega Gibertoni- che non è così e si deve intervenire”.
“È giusto ragionare di formazione e inserimento lavorativo anche in ottica anagrafica”, sottolinea il presidente Federico Amico.