Il prossimo 12 gennaio alle 15 nella chiesa del Seminario di Faenza (viale Stradone 30) si chiuderà ufficialmente la fase diocesana della causa di beatificazione di padre Domenico Galluzzi, domenicano, fondatore negli anni ‘50 del monastero Ara Crucis di via degli Insorti a Faenza e morto nel 1992, all’età di 86 anni.
È stato formatore di novizi e di giovani frati, accompagnatore spirituale di vescovi, presbiteri, religiosi, consacrate, giovani, ragazze, laici, famiglie. Dagli incontri con lui si ripartiva comunque rinfrancati, seppur coi problemi rimasti irrisolti.
Delle attuali dieci monache del monastero dell’Ara Crucis, otto l’hanno conosciuto personalmente. “Mostrava Dio alle persone grazie alla cordialità, ma soprattutto alla pace che riusciva a trasmettere – raccontano -. Accogliente, saggio, capace di consolare, equilibrato, desideroso di far contenti gli altri: così lo ricordano. Spesso raccolto, sapeva ridere di gusto. Non è mai stato trascinatore di folle o scrittore brillante. Solo su una cosa si riteneva imbattibile: si è sentito molto amato e per questo ha amato tanto. Il Signore, Maria, San Domenico e tutti i santi, le persone che incontrava, i malati, i piccoli e naturalmente i sacerdoti, dei quali ha conosciuto anche le più sconcertanti debolezze. Proprio perché amava, questa scoperta non l’ha scandalizzato, ma l’ha attivato e coinvolto”.
Per la santificazione dei sacerdoti ha fondato negli anni ‘50 il monastero Ara Crucis di Faenza, che ancora oggi, prosegue la sua missione. Dopo la chiusura della fase diocesana della causa di beatificazione, tutti i documenti raccolti verranno inviati a Roma, al Dicastero per le Cause dei santi, per la fase romana. “Il nostro intento – precisano le monache – era quello di ascoltare i testimoni, di riordinare e approfondire gli insegnamenti di padre Domenico. Quindi l’obiettivo è raggiunto in ogni caso. E ne siamo grate, perché ci sentiamo ancora più consapevoli del dono ricevuto”.