“Ritengo che la candidatura di Michele De Pascale in regione sia una buona notizia per l’Emilia-Romagna, per la qualità e il peso della proposta. Come +Europa valuteremo alla prossima assemblea nazionale del partito, prevista per il 20 e 21 luglio, il nostro atteggiamento elettorale alle elezioni regionali del 17 e 18 novembre 2024. Ma è chiaro che siamo sin d’ora disponibili ad un dialogo strategico.

Personalmente ritengo che l’atteggiamento del candidato sui temi centrali delle future politiche regionali – dalla sanità all’ambiente, alle sfide sul clima, alle politiche energetiche -sia complessivamente positivo. Ci aspettiamo però maggiore attenzione all’innovazione delle politiche regionali in rapporto con il ruolo delle comunità locali e delle micro-piccole e medie imprese, sulle libertà individuali sociali ed economiche nell’ottica di una società aperta e regolata, sulla formazione e le politiche attive del lavoro, sulla valorizzazione dei talenti e sulle politiche di supporto per combattere le nuove fragilità individuali e sociali sempre più diffuse anche nella società emiliano romagnola. Sono tutti temi che possono essere spostati più avanti rispetto alla precedente amministrazione regionale ed è su questo che attiveremo un confronto anche con le altre forze riformiste, laiche, liberali ed europeiste presenti nella società regionale e rappresentate non solo dai partiti attualmente esistenti.

Non ci piace molto, invece, il ragionamento che viene avanti sui giornali rispetto alle prossime elezioni comunali di Ravenna – che seguiranno le regionali in primavera – come se si parlasse di una successione ereditaria al trono. Il maggiore partito della città ha il pieno diritto di fare le sue scelte e di avanzare le sue proposte. Ma se si vuole un candidato sindaco condiviso deve confrontarsi davvero, sui temi e anche sui nomi. La costruzione di una coalizione ampia e credibile con cui condividere da subito forme e modalità di lavoro non è automatica, va costruita con pazienza e serietà, con atteggiamento aperto, senza escludere, ad esempio, primarie di coalizione nel caso servissero o forme di ascolto, largo e reale, di cittadine, competenze, associazioni, gruppi.”.