La Polizia di Stato ha denunciato una famiglia albanese per il reato di truffa aggravata ai danni dello stato.
La vigilia di natale del 2019 un minore albanese si è presentato negli uffici della Questura di Ravenna facendo intendere di essere privo sia di parenti in Italia che di mezzi di sostentamento; nell’immediatezza il giovane è stato affidato ai Servizi Sociali che si facevano carico del suo sostentamento e del relativo percorso formativo.
I primi accertamenti, effettuati dagli investigatori dell’Ufficio Immigrazione e della Squadra Mobile della Questura di Ravenna, permettevano di acclarare che qualche giorno prima lo straniero era stato identificato al porto di Brindisi, dalla Polizia di Frontiera, unitamente ai due genitori; due giorni dopo, poi, i due genitori avevano fatto rientro in Albania.
Peraltro non risultavano formalizzate denunce di scomparsa o di allontanamento da parte ne’ dei due genitori ne’ di alcun adulto affidatario, simulando in tal modo una situazione di abbandono con la consapevolezza che il sistema di welfare italiano avrebbe permesso, con beneficio per la famiglia, l’attivazione di un percorso assistenziale, educativo e formativo, e tutto traendo in inganno anche i PP.UU. addetti al controllo di frontiera palesando falsamente l’ingresso nel territorio nazionale per motivi turistici in realtà inesistenti.
Alla luce delle risultanze investigative e delle fonti di prova acquisite, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Ravenna hanno denunciato sia i genitori che il minore per il reato di truffa aggravata ai danni dello stato.