Lo studio del dentista diventa sempre più simile alla cabina di pilotaggio di un aereo: come i piloti prima del decollo controllano uno di seguito all’altro i tanti parametri tecnici che poi garantiscono un viaggio sicuro a equipaggio e passeggeri, così oggi gli odontoiatri e il proprio team rispondono una per una alle domande di una check-list operatoria per assicurare ai loro pazienti la massima sicurezza e qualità dell’intervento. È possibile grazie al Progetto Chirurgia della Società Italiana di Parodontologia (SIdP), riunita a Rimini da oggi fino al 12 marzo per il XXII congresso nazionale, prima Società al mondo ad aver stilato già nel 2014 una check-list di sala operatoria adattata alla chirurgia orale: oggi il questionario si rinnova, portando da 35 a 41 i punti ‘critici’ da controllare prima, durante e dopo l’operazione perché i pazienti vengano curati al meglio e i rischi siano ridotti al minimo. La nuova check-list inserisce per esempio domande che approfondiscono le valutazioni nella fase di programmazione, che è particolarmente importante per compiere le scelte più adeguate in termini di biomateriali, anestesia, competenze presenti in studio e così limitare i possibili errori e complicanze dell’intervento. Aggiunto inoltre il controllo delle procedure per garantire la maggior sicurezza possibile e ridurre i rischi di contagio, tenendo conto del contesto pandemico in cui tuttora viviamo. Al progetto hanno già aderito 120 professionisti di tutta Italia che hanno ricevuto la certificazione ‘Dentisti qualità e sicurezza SIdP’ (l’elenco completo è disponibile sul sito Sidp www.sidp.it).
“Ogni anno in Italia un milione di persone si sottopone a un intervento di chirurgia parodontale o implantare ma, secondo una proiezione Sidp del report Medmal 2021 sui sinistri, in un caso su 10 qualcosa va storto: problemi estetici, infezioni, complicanze chirurgiche, fallimenti riportano dallo specialista 100.000 pazienti all’anno, con costi che superano i 350 milioni di euro fra le spese per la seconda operazione e le giornate di lavoro perse – spiega Nicola Marco Sforza presidente SIdP – Gli odontoiatri italiani sono fra i migliori al mondo, ma a volte non è tanto un errore chirurgico del clinico nella esecuzione dell’intervento chirurgico, quanto la mancanza di controllo di alcuni passaggi cruciali nella programmazione, preparazione e nel post operatorio a far sì che circa il 10% delle chirurgie abbia esiti diversi dall’atteso: con una migliore organizzazione e formazione sarebbe senza dubbio possibile ridurre questa quota di insuccessi, garantendo una migliore qualità e sicurezza per i nostri pazienti. SIdP ha deciso perciò di riportare all’attenzione dei colleghi e della popolazione il Progetto Chirurgia, aggiornando la check-list dello studio dentistico e implementando i materiali formativi, proprio per contribuire a ridurre i rischi e gli esiti sfavorevoli degli interventi odontoiatrici. La legge n. 24/2017, meglio nota come ‘Legge Gelli’ relativa alla responsabilità professionale in sanità, ha reso più urgente la necessità di riferirsi a buone pratiche per lo svolgimento di attività sanitarie per la prevenzione degli errori. La check list è annoverata tra le buone pratiche per la sicurezza del paziente e pertanto particolarmente significativa come punto di forza in sede medico-legale per dimostrare di aver eseguito tutti i controlli previsti per la sicurezza del paziente”.
La nuova check-list, a cui hanno aderito già 120 professionisti di tutta Italia, è una versione rinnovata di quella realizzata per la prima volta al mondo da SIdP nel 2014 sulla scorta di quanto fatto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per le altre operazioni di chirurgia: le check-list di sala operatoria hanno infatti ridotto la mortalità e migliorato gli esiti ovunque siano state introdotte. “Un’indagine SIdP su un campione di esperti dei Centri di riferimento per la chirurgia parodontale e implantare, ha dimostrato che l’86% dei colleghi specializzati si è trovato a reintervenire almeno una volta su pazienti operati da colleghi di minor esperienza – spiega Maurizio Tonetti, past president SIdP, che nel 2014 ha sviluppato il primo Progetto sulla Qualità e Sicurezza in chirurgia parodontale e implantare – Spesso le complicanze non si verificano per un errore grave, ma per alcune piccole “sviste” che la check-list aiuta a evitare, prendendo in considerazione tutti i momenti chiave dove è più probabile sbagliare. Seguire il percorso che proponiamo, oltre a garantire interventi più sicuri e di maggior qualità ai pazienti, significa anche un risparmio notevole perché quando si interviene una seconda volta i costi salgono”.
Nella sua prima fase il progetto ha previsto anche incontri residenziali e un percorso di formazione per gli odontoiatri; da oggi il Progetto Chirurgia, rivolto a tutti i soci SIdP, si sviluppa secondo un percorso che consente al partecipante di ottenere una formazione utile per la sua pratica clinica quotidiana e di aderire formalmente al Progetto attraverso un manifesto che regola l’impegno del clinico nei confronti del suo paziente e della Società. “I professionisti aderenti si impegnano a utilizzare la check-list della SIdP per tutti gli interventi di chirurgia parodontale e implantare – osserva Sandro Cortellini, Past President SIdP e coordinatore del Progetto iniziale – L’obiettivo è assistere i colleghi e le strutture in cui operano nell’ottimizzazione delle procedure standard per pianificare, preparare, eseguire e gestire nel post-operatorio gli interventi di chirurgia parodontale e implantare in modo da offrire al paziente prestazioni di qualità che abbiano una buona riuscita e siano eseguite nella massima sicurezza per il paziente”.
Ogni anno un milione di italiani si sottopone a interventi di chirurgia odontoiatrica per inserire impianti, risolvere problemi gengivali, migliorare l’estetica della bocca, ma uno su dieci non riesce nel modo sperato, perciò torna per ritocchi, aumentando le spese.