“Come Democrazia Cristiana del Comune di Ravenna riteniamo che, uno dei principali motivi della disaffezione alla politica, è proprio il ricorrere da parte dei partiti a veti, ideologici, per antipatie personali, per giochi di potere o di poltrone o di candidature. E così si assiste anche a queste Regionali ad incredibili evoluzioni ed involuzioni politiche per escludere un simbolo dalla compagine politica, Italia Viva, per poi vedere esponenti di spicco dello stesso partito essere inseriti nella lista del candidato Presidente della Regione. Un ossimoro. Un “gioco” politico incomprensibile ai cittadini e che si fonda, con grande probabilità, esclusivamente sulle antipatie che nutrono verso Renzi.
La scienza della statistica sembrerebbe supportare l’interpretazione. Infatti, la mancanza di partecipazione nei confronti dei temi politici riguarda circa il 30% dei giovani tra i 18 e i 34 anni e sfiora quasi il 50% tra i 14 e i 18. Emerge altresì che per il 74,8% la partecipazione politica è indiretta mentre solo l’8% è coinvolto attivamente.
Ancor oggi sentir parlare di veti è davvero – a nostro modo di vedere – anacronistico e destabilizzante per l’elettorato o per chi vorrebbe dare il proprio contributo alla politica.
Noi siamo convinti che la democrazia 2.0, per essere esercitata, per creare appeal ed empatia con gli elettori non ha bisogno, né di “infangare” l’avversario politico, né di porre veti, se non strettamente legati ai progetti e programmi da attuare nel mandato che si ritiene di dover affrontare in coalizione.
Il futuro, siamo sicuri, saprà premiare la classe politica che si concentrerà sulle campagne elettorali, solo se strutturate per raccontare alla gente i programmi e la visione lungimirante degli interventi migliorativi cadenzati e proiettati in una visione lungimirante e futuristica.”
Cav. Giovanni Morgese, Segretario Comunale della Democrazia Cristiana