“Le imprese del terziario di mercato creano ogni giorno buona occupazione, coltivano conoscenza, abilitano innovazione, immaginano il futuro collettivo”, che oggi “è incerto, segnato da contraddizioni profonde, da crisi drammatiche. Il terziario di mercato ha creato, tra il 1995 ed il 2023, circa tre milioni e mezzo di nuovi posti di lavoro, è quindi centrale per nel creare nuova occupazione e crescita diffusa.
Con queste parole si è aperta a Roma la trentottesima Assemblea generale della Confederazione nell’Auditorium Conciliazione con la relazione del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. L’Assemblea si è svolta alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che nel suo intervento ha definito il commercio “pilastro del modello sociale europeo, motore decisivo e imprescindibile della nostra economia, oltre che elemento generativo della società moderna”. Il commercio, ha proseguito il Capo dello Stato, “è veicolo di libertà, dà valore alla cose, è innovazione, circolazione di idee, accompagna la crescita delle persone, alimenta la società del benessere, è servizio alla coesione sociale, spinta allo sviluppo, palestra per l’integrazione, termometro dello stato di salute della società, palestra per la legalità”.
All’Assemblea era presente una delegazione di Confcommercio provincia di Ravenna, guidata dal Presidente Mauro Mambelli.
Produttività, occupazione, crescita sono le parole chiave di Confcommercio che recentemente ha rinnovato il Contratto Collettivo Nazionale del Terziario: un buon contratto risultato dell’impegno comune delle parti sociali e che risponde tanto alle attese del mondo del lavoro quanto alle esigenze delle imprese perché interpreta le trasformazioni profonde del nostro tempo ed è espressione concreta di responsabilità.
Nel corso dell’Assemblea, Confcommercio ha lanciato un appello a “proseguire nella riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro” e a “valorizzare la sinergia tra welfare pubblico e welfare contrattuale e aziendale”, aggiungendo la necessità di “più formazione e di più lavoro, anche con la programmazione di adeguati flussi di immigrati”.