Declassamento dogana: a Ravenna si teme per l’economia e la tenuta dei posti di lavoro del porto

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Il declassamento della dogana del porto di Ravenna in terza fascia sta mettendo in allarme l’intera economia attorno allo scalo bizantino. La decisione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sta risultando incomprensibile ai più in questi giorni. Il rischio è di un rallentamento e quindi di un depotenziamento delle attività del porto. Uno scalo internazionale a rilento potrebbe portare gli operatori a dirigersi altrove, con gravi ricadute economiche e di tenuta dei posti di lavoro. Oggi, attorno al porto di Ravenna, ruotano 2 miliardi di euro all’anno, fra gettito e IVA. Si tratta del primo porto in Italia per rinfuse solide, in grado di movimentare anche farine, argille, prodotti petroliferi, siderurgici, chimici, alcoli, container e ovviamente passeggeri. Nel 2024 sono state movimentate 25 milioni di tonnellate di merci.