Mirko De Carli, consigliere Nazionale del Popolo della Famiglia, afferma: “Le sanzioni che stanno colpendo i cittadini ravennati, come quelli Faentini, per l’errato conferimento dei rifiuti, sono solo una parte del problema.
Il conferimento tramite il sistema porta a porta è diventanto un tema cruciale per la città: riguarda infatti igiene e decoro pubblico.
Non accettiamo che una macchina come Hera, che nel sistema di gestione dei rifiuti dovrebbe essere perfettamente collaudata, abbia ancora, ogni volta che si palesa in una città il porta a porta, delle sfere di criticità così ampie.”
“Le amministrazioni, soprattutto quelle di sinistra – prosegue Alessandro Vitali, segretario regionale del movimento giovanile del PDF – sono vittime del terrorismo psicologico fatto a livello nazionale ed europeo sul tema rifiuti. Pensare e pretendere che i cittadini possano tenersi in casa i rifiuti non è assolutamente progresso.”
“Così come sottolineato in altre città – concludono De Carli e Vitali – è doveroso ripensare un drastico cambio di modalità, ritornando ai cassonetti, sfruttando le moderne tecnologie per sviluppare una raccolta differenziata a misura di cittadino e di esercente. Non dimentichiamo infatti quanto alcune attività del centro storico non abbiano a disposizione lo spazio adeguato per alloggiare i cassonetti per loro previsti, con tutte le difficoltà quindi del caso. Una ulteriore nota stonata è rappresentata poi dai cassonetti Smarty, installati da Hera e che sono però destinati ai non residenti o ai turisti.
Quanto effettivamente sono utilizzati questi bidoni? Perché non vengono messi a disposizione dei cittadini?Queste considerazioni, che inoltriamo ad Hera ed amministrazione, non derivano da particolari esperienze, ma dal buon senso.”