Ideale “taglio del nastro”, venerdì sera, per la mostra “Dante, profeta di Speranza. Candor Lucis Aeternae e Dante a Ravenna” che rimarrà aperta nella basilica di Sant’Agata fino al 31 maggio. L’esposizione, voluta dall’arcidiocesi di Ravenna-Cervia e a cura di “Dante in rete”, è un viaggio nell’opera di Dante e nella Ravenna del Sommo Poeta, con la chiave di lettura della lettera apostolica pubblicata il 25 marzo 2021, in occasione del 700esimo anniversario della morte dell’Alighieri.
“Un lavoro che ha coinvolto tanti – ha spiegato Manuela Mambelli, principale curatrice della mostra assieme a Piergiorgio Benini, Silvia Perini e Ruggero Cornacchia – che ha come obiettivo quello di divulgare e far conoscere meglio i contenuti di questa lettera apostolica. La Candor Lucis Aeternae ha tanto da dire agli uomini e alle donne del nostro tempo. Nel mondo di oggi, segnato da guerre, complessità e problemi, il Papa ci fa alzare lo sguardo, indicando il Sommo Poeta come profeta di speranza”.
“Grazie anche a Manuela Mambelli – ha aggiunto l’arcivescovo di Ravenna-Cervia, monsignor Lorenzo Ghizzoni – per aver rilanciato la riflessione su questa lettera apostolica e sull’opera di Dante Alighieri. Spero che in futuri questa mostra possa essere utilizzata in altri spazi perché non deve andare perduta”.
Presente anche l’assessore alla Cultura, Fabio Sbaraglia: “Ravenna è città dantesca – ha detto -: la storia ci ha consegnato questa fortuna e grande responsabilità ma è dantesca anche perché dedica energie allo studio dell’opera di Dante: abbiamo un mare di iniziative che coinvolgono istituzioni e associazioni, come appunto Dante in Rete”.
“Il Papa scrive che Dante è cantore del desiderio umano – ha aggiunto il direttore del Centro Dantesco, padre Ivo Laurentini -. Ed è così: tutti abbiamo un desiderio di infinito di arrivare a Dio. Lui ci ha fatto capire che è possibile”.
La mostra consiste in 24 pannelli avvolgibili ed è divisa in due sezioni: la prima specificamente sulla Candor Lucis Aeternae, che verrà illustrata attraverso immagini dei mosaici di Ravenna e descritta, capitolo per capitolo, con brani del testo e Qr code per approfondire. E la seconda sezione su Dante a Ravenna: “Abbiamo voluto parlare di com’era Ravenna al tempo del Poeta – spiega Mambelli -, dei suoi figli, del ‘cenacolo degli amici’ e dei mosaici nella sua Commedia. Ci sarà anche un focus su Rinaldo da Concorrezzo, il vescovo di Dante». Nella seconda sezione i curatori hanno cercato di valorizzare il patrimonio dei documenti dell’Archivio arcivescovile e del Centro Dantesco.
La mostra sarà aperta al pubblico il venerdì e sabato dalla 9 alle 13, domenica dalle 9 alle 17. In occasione del Dantedì sono in programma alcune visite guidate gratuite con i curatori della mostra: sabato 23 marzo, alle 11 e domenica 24 marzo, alle 15,15 e alle 16