Con la partecipazione di relatori italiani e stranieri tra i più competenti in ambito internazionale, la sala dantesca della biblioteca Classense ospita da giovedì 27 (sessione inaugurale dalle 15) al sabato 29 il convegno internazionale Dante e Ravenna.
L’iniziativa, che fa parte della rassegna Ravenna per Dante, è importante occasione di confronto tra le più avanzate acquisizioni degli studi su un tema centrale per la nostra comunità quale la relazione che Dante ebbe con la nostra città.
E’ stata ideata da Alfredo Cottignoli e Giorgio Gruppioni, curata da Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna (sede di Ravenna), Fondazione Flaminia, Comune di Ravenna, in collaborazione con Istituzione Biblioteca Classense, forte di un comitato scientifico presieduto da Emilio Pasquini.
Il convegno si colloca sulla scia di una nobile e più che secolare tradizione di studi su Dante e Ravenna e intende celebrare il settimo centenario dell’esilio ravennate del Sommo Poeta (secondo l’opinione più accreditata databile al 1318 e perciò circoscrivibile a circa un triennio).
Esso è quindi dedicato ad un tema d’ambito tutt’altro che municipale, che dal Tre al Novecento ha coinvolto i lettori più illustri (dal Boccaccio al Carducci al Pascoli, dal Ricci al Muratori al Chiarini, per limitarci ai più antichi e rappresentativi), qual è quello del ruolo e della presenza, nella vita e nell’opera di Dante, ancor prima di prendervi stabile dimora, della città che gli avrebbe offerto “l’ultimo rifugio”.
L’obiettivo è fare il punto sulle ricerche passate e aprire nuovi orizzonti a quelle future, secondo un largo spettro di interessi interdisciplinari, che vanno dall’italianistica all’antropologia fisica, dalla storia e dalla filologia medievale alla storia dell’arte e della Chiesa, dalla musicologia alla biblioteconomia, e che toccano perciò una pluralità di temi e di problemi.