In occasione delle celebrazioni dei 700 anni della morte di Dante Alighieri, le maestre della scuola Pirazzini si sono chieste se e come presentare il poema ai piccoli. La risposta è arrivata dalla lettura del saggio “Dante e i bambini” di Gianni Vacchelli, docente universitario e dantista. Qui lo studioso presenta un Dante decisamente insolito: un uomo perso in un bosco come fosse Cappuccetto Rosso o Pollicino, che si troverà di fronte una lupa; sarà aiutato da un saggio, Virgilio, e presto arriveranno le fate, Maria, Santa Lucia e Beatrice…come in una grande fiaba, appunto.
La Divina Commedia è un poema universale, un’opera-mondo che contiene tutto, e non può dunque non contenere anche il mondo dei bambini.
Dante è stato un bambino, anzi, un “fantolino” (“E come un fantolin che inver’ la mamma/ tende le braccia…”-Pd XXIII), e nella Commedia, definita da Vacchelli un “grande giocattolo”, ci sono tante tracce del mondo infantile, in tutte le sue sfaccettature: lo sguardo curioso, lo stupore, il gioco, la paura, gli elementi della fiaba, i mostri…
Il progetto della scuola Pirazzini è partito da questa convinzione: “Dante sa parlare ai bambini, e da qui abbiamo iniziato il nostro percorso per coinvolgerli nel suo viaggio ultraterreno”.
Per raccontare Dante ai bambini in modo inconsueto le maestre hanno chiesto aiuto agli esperti Roberto Papetti ( educatore e mastro giocattolaio), e Stefano Tedioli (fotografo).
“Papetti (che è anche un appassionato lettore di Dante) ci ha coinvolto in una sua personale ricerca di “giochi e giocattoli” tra i versi danteschi e con sorpresa ne ha trovati tanti: l’aquilone, i dadi, la trottola, il girotondo ecc”
È nato quindi il progetto “Gioco con Dante” ( iniziato prima dell’emergenza sanitaria): un laboratorio sul gioco, sul linguaggio e la teatralità, che ha coinvolto tutti i bambini del secondo ciclo della scuola.
Alla fine dell’anno delle grandi celebrazioni dantesche, la scuola Pirazzini aggiunge il suo piccolo contributo con la pubblicazione del libretto che documenta uno sguardo “infantile” e originale all’opera di Dante.