In occasione dei festeggiamenti per il settecentesimo anniversario dalla morte del Sommo Poeta e nell’ambito degli eventi del Dantedì 2021, Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, istituita dal ministero della Cultura nel 2020, il Segretariato regionale del ministero della Cultura per il Friuli Venezia Giulia, la Società di Minerva, l’Archivio di Stato di Trieste e l’Istituzione Biblioteca Classense del Comune di Ravenna hanno collaborato alla realizzazione del ciclo di conferenze “Dante 700. Il mito del poeta da Trieste a Ravenna”, dedicato ai rapporti tra Trieste e Ravenna nel segno di Dante. Gli incontri sono divulgati online sul profilo Facebook della Classense e sui siti web dei tre istituiti triestini.
Il primo appuntamento, che sarà pubblicato online domani, giovedì 15 aprile, alle 17, è a cura di Benedetto Gugliotta, responsabile dell’Ufficio tutela e valorizzazione patrimonio museale presso la Biblioteca Classense – Comune di Ravenna. Il suo intervento, intitolato “Fovet flammam. Rotte adriatiche nel segno di Dante”, farà scoprire come, a partire dalle “Feste Dantesche” del 1908, celebrate a Ravenna e durante le quali nacque la Cerimonia dell’Olio, i rapporti tra la città bizantina e Trieste hanno conosciuto momenti particolarmente intensi grazie alla figura di Dante.
Il lascito dantesco, la cui interpretazione si è continuamente trasformata nel corso del tempo e dei mutamenti storici, ha in vario modo unito le due sponde dell’Adriatico e ha trovato nell’arte e nel sentimento patriottico i veicoli principali di trasmissione. Le figure di Carlo Wostry e Giovanni Mayer per Trieste, e di Corrado Ricci e Santi Muratori per Ravenna, sono in tal senso emblematiche e introducono ad una riflessione sulle peculiarità di questi rapporti, tra simboli, narrazioni e mitologie.