“La Giunta regionale bypassa l’iter di discussione in Consiglio della proposta di iniziativa popolare sul fine vita.
L’Assessore alle politiche per la salute Raffaele Donini in settimana ha dichiarato che sono stati individuati i criteri e le modalità operative, per le persone sofferenti, di poter esercitare il diritto al trattamento di fine vita.
Mirko De Carli, consigliere nazionale del PdF: “Le linee guida prevedono che, entro 42 giorni dalla richiesta, al paziente potrà essere somministrato il “farmaco” per il suicidio assistito; considerando le condizioni in cui versano le casse della Sanità in Regione, c’è da immaginare che i tempi di attesa di questa prestazione, a differenza di quelli previsti per prestazioni terapeutiche, saranno certamente rispettati!
Dal punto di vista politico, il PD di Bonaccini, dopo l’esperienza della Regione Veneto, ha voluto in questo modo superare la difficile discussione in Consiglio, per evitare una possibile spaccatura del partito.
Guarda caso le linee guida regionali sono state diffuse subito dopo il fallimento della votazione in Veneto, quando si è visto che l’approvazione della legge poteva essere dolorosa per la sinistra. A questo punto si lascia che la proposta di legge segua il suo corso, magari anche lungo, e si preferisce l’approvazione delle linee guida che consentano l’immediata applicabilità del suicidio assistito. Se poi ci saranno dei nuovi casi per strappare sui paletti fissati dalla Corte Costituzionale, aprendo ulteriori brecce, verranno certamente cavalcati. Rimane poi una questione fondamentale: verificare se e in quale modo sia garantito il diritto all’obiezione di coscienza per tutti i sanitari, qualora siano chiamati ad eseguire il suicidio assistito; in mancanza di una legge dello Stato, non possono essere le sole linee guida ad offrire una valida tutela per chi è moralmente contrario a questa pratica.”
Marco Dall’Olio e Carla Lodi, Coordinatore e Vice Coordinatore del PdF, concludono: “Dal punto di vista giuridico questa operazione della Regione è una furbata per superare la mancanza di una legge efficace per tutti i cittadini e per rimettere qualunque scelta a un comitato etico, nel più totale relativismo in Italia su base regionale.
Il Popolo della Famiglia, che in questi mesi è in campo con la mobilitazione “Una firma per la vita”, porta all’attenzione dei cittadini il tema del fine vita anche per smascherare le forzature di chi ha la morte come obiettivo politico”.”
Mirko De Carli – referente nazionale PdF
Marco Dall’Olio – Coordinatore regionale PdF Emilia-Romagna