Approvato a larga maggioranza un testo presentato dal PD a sostegno della approvazione della proposta di legge Zan e altri sulla prevenzione e il contrasto della discriminazione e alla violenza per motivi legati al sesso al genere e all’orientamento sessuale. L’ordine del giorno è stato sottoscritto da tutti i gruppi di maggioranza e da uno di opposizione.
Il documento è arrivato in Consiglio Comunale alla vigilia di una data molto significativa, la Giornata internazionale contro la violenza alle donne.
“Con l’approvazione di questa legge attualmente in attesa del via libera del Senato – commenta la consigliera del PD Patrizia Strocchi, prima firmataria del documento – si farebbe finalmente l’intervento di civiltà atteso da anni che si ispira ai principi di pari dignità sociale sanciti dall’articolo 3 della Costituzione. Arriverebbero indagini statistiche sulla discriminazione di genere, che ISTAT, sentito l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, dovrebbe svolgere con cadenza almeno triennale.
Sarebbero istituiti Centri antidiscriminazione per sostenere le vittime di violenza, lo stanziamento di 4 milioni al fondo per le politiche sui diritti e le pari opportunità, e luoghi di assistenza e tutela legale, sanitaria e psicologica su tutto il territorio nazionale. L’azione delle Istituzioni Pubbliche è essenziale per contribuire a creare un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi. Sarebbe sicuramente un grande risultato politico, giuridico ma soprattutto culturale.
Il testo è stato predisposto nelle sue linee principali dalla rete RE.A.DY. (Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni per il contrasto alle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) allo scopo di coinvolgere e informare l’opinione pubblica e dare sostegno alla proposta di legge Zan, che unifica cinque diverse proposte di legge, nella fase della presentazione in Parlamento.
Essa propone modifiche del Codice Penale affinché sia possibile punire i reati di odio e discriminazione fondati sull’orientamento sessuale, sul sesso, e identità di genere, così come già sono puniti i reati e discorsi di odio fondati su caratteristiche come la nazionalità, l’etnia, o la religione. In molti paesi europei esistono leggi ad hoc con questa funzione, ma ancora non in Italia.
La proposta Zan prevede inoltre modifiche al DL 215/2003 aggiungendo misure di contrasto delle discriminazioni per motivi legati all’orientamento sessuale e per il sostegno alle vittime.
Attraverso alcuni emendamenti accolti durante la discussione alla Camera sono state aggiunte alle possibili vittime di discriminazione le persone con disabilità ribadendo, inoltre, che la punibilità scatta quando vi sia il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti.
Vogliamo sollecitare il legislatore – conclude Strocchi affinchè lo Stato italiano si adegui alla risoluzione del Parlamento Europeo del 2006 contro l’omofobia, si dia piena attuazione alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e lotta alla violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, si approvi il testo adottato dalla Commissione Giustizia
Chiediamo al Sindaco e alla giunta di trasmettere l’atto al Presidente della Camera e del Senato e ad altri Organi Istituzionali.”