Cultura: a maggio l’inaugurazione della mostra che ripercorre attraverso l’arte l’esilio di Dante Alighieri

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Opere di Giotto e Cimabue, prestiti da gallerie prestigiose come il Louvre e li Uffizi: aprirà al pubblico il prossimo 8 maggio la mostra “Dante. Gli occhi e la mente. Le Arti al tempo dell’esilio”, allestita presso la chiesa di San Romoaldo in centro a Ravenna che ha già accolto lo scorso mercoledì l’ altorilievo “Madonna in trono con Bambino”. L’esposizione, alla cui inaugurazione prenderà parte anche il Ministro della Cultura Dario Franceschini, ripercorre le tappe dell’esilio di Dante Alighieri, florido periodo per l’arte durante il quale il Poeta scrisse gran parte delle suo opere più importanti, tra cui la Divina Commedia. Nel difficile momento del confino, prima di stabilirsi a Ravenna, Dante soggiornò infatti in diverse città tra cui Verona, Lucca e Venezia, dove venne a contatto con gli artisti del suo tempo come ha raccontato il curatore Massimo Medica, presente oggi durante la videconferenza di presentazione dell’esposizione. La mostra, che terminerà il 4 luglio, segnerà inoltre la ripartenza delle iniziative culturali e delle celebrazioni dantesche a Ravenna, limitate per via delle restrizioni anti-contagio.