Nuova tappa a Fusignano (RA) del festival itinerante Crossroads, organizzato da Jazz Network e dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna. Venerdì 25 marzo alle ore 21 l’Auditorium Corelli ospiterà il quartetto di Roberto Gatto, batterista simbolo del jazz italiano. La formazione è composta giovani strumentisti già affermati come Alessandro Lanzoni (pianoforte), Alessandro Presti (tromba) e Matteo Bortone (contrabbasso). A loro si aggiungerà poi come ospite speciale la cantante Beatrice Gatto, che sta invece muovendo i primi fortunati passi sulla scena nazionale. Il concerto è realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Fusignano. Biglietti: intero euro 15; ridotto 13.
La prima notorietà di Roberto Gatto (nato a Roma nel 1958) risale al 1975, anno di debutto del Trio di Roma, co-diretto assieme ad altri due musicisti destinati come lui a segnare profondamente la storia del jazz nazionale: Danilo Rea ed Enzo Pietropaoli. Da allora, nel corso di quasi cinque decenni di carriera, Gatto si è imposto come l’esempio più rappresentativo della batteria jazz italiana. Le sue indiscutibili doti tecniche lo hanno reso uno dei batteristi più ricercati sia dai leader italiani (Enrico Rava, Franco D’Andrea, Enrico Pieranunzi) che dai più importanti artisti stranieri di passaggio dalle nostre parti (Johnny Griffin, George Coleman, Curtis Fuller, Chet Baker, Joe Zawinul, Pat Metheny).
Dopo aver svolto per lungo tempo il ruolo di sideman di lusso, Gatto si sta ora concentrando principalmente sulla sua attività da leader. In tale veste ha dato vita a varie collaborazioni con musicisti della scena statunitense e si è dimostrato un sapiente talent scout nel selezionare le nuove leve del jazz italiano da inserire nelle sue band.
My Secret Place, registrato e pubblicato su Cd nel 2021, è il messaggio inviato da Gatto alla comunità jazzistica quando ancora era in pieno lockdown. Lo studio di registrazione come ‘luogo sicuro’ per non perdersi nell’isolamento. Circondato da collaboratori affiatati, tutti coinvolti nella composizione del repertorio (che oltre agli originali include anche brani provenienti da latitudini sonore non jazzistiche), il batterista romano approfitta di questa occasione per introdurre una nuova vocalist: Beatrice Gatto, sua figlia, classe 1996.