“La crisi scaturita dal Covid-19 sia l’occasione per pensare a una totale riconversione del settore Oil&Gas in Emilia-Romagna in modo da bloccare l’emorragia di posti di lavoro e puntare con decisione sugli investimenti per le energie rinnovabili, dicendo definitivamente addio a quelle fossili”. È quanto chiede Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, all’interno di un’interrogazione presentata alla Giunta regionale in merito alla situazione che sta attraversando il settore dell’Oil&Gas, soprattutto nel Ravennate dove anche i sindacati hanno lanciato un appello per un immediato intervento a seguito della flessione del settore dovuta agli effetti dell’emergenza Coronavirus. “La crisi che sta attraversando tutto il comparto dimostra come non sia più possibile continuare a restare ancorati alla produzione di energie fossili – spiega Silvia Piccinini – Il nostro territorio, e in particolare la zona su cui è insediato il distretto chimico-estrattivo del Ravennate e del Ferrarese, ha tutte le risorse e le competenze necessarie per ripartire lungo una strada nuova ed ormai indispensabile con evidenti benefici, non solo nell’area interessata e per il settore d riferimento, ma sull’intera regione ed il Bacino Padano. Inoltre, la nuova programmazione di fondi europei 2021-2027, le risorse specifiche derivanti dalle misure nazionali ed europee per fare fronte agli esiti della pandemia, le specifiche iniziative messe in campo dalla Regione per la ripartenza, possono accompagnare la riconversione del distretto indirizzandola su nuove fonti di energia pulita, favorendo investimenti verso le fonti sostenibili e verificando attentamente benefici ambientali ed economico-occupazionali”. Ecco perché nella sua interrogazione la capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle invita la Regione a promuovere al più presto un tavolo di confronto tra associazioni di categoria, sindacati e istituzioni per cercare di dare attuazione a una riconversione verso la produzione di energia pulita e di contenimento dell’inquinamento di tutto l’Alto Adriatico. “Sarebbe un modo – conclude Silvia Piccinini -anche per dare finalmente il via a quella svolta green che la Regione al momento ha promesso ma che non ha avuto ancora il coraggio di attuare”.