Un 2021 da incorniciare per il comparto delle costruzioni emiliano-romagnolo, con il Superbonus a trainare gli investimenti, avanzati del 17,1% sull’anno precedente, “un livello di crescita che non si vedeva da prima della crisi del 2008” e con i diversi indicatori rivolti verso l’alto.
E’ quanto emerge dagli scenari regionali dell’edilizia presentati dall’Ance Emilia-Romagna secondo cui risultano in aumento imprese e addetti, si registra un maggiore concessione di credito per le aziende e una maggiore erogazione di mutui per le famiglie mentre corrono, su tutto il territorio, le compravendite di abitazioni.
Quanto al 2022, sottolinea l’associazione, le stime evidenziano una “segno positivo ma restano grandi criticità: senza cessione del credito il Superbonus – viene evidenziato – diventa un boomerang” e sono “guerra e inflazione le minacce sul futuro”. Ad ogni modo, in base ai dati raccolti dall’Ance regionale le prime previsioni per l’anno in corso “confermano dati ancora positivi e in linea con quelli del 2021” con un “+0,6% dei livelli produttivi del settore, in termini reali, su base annua.
Guardando ai numeri archiviati lo scorso anno è cresciuto il peso del settore delle costruzioni sul Pil dell’Emilia-Romagna, che dal 7,4% passa al 7,9%; gli addetti nell’industria passano dal 16,7% al 18,1% mentre il numero delle imprese del comparto i passa da 43.654 a 44.250. Le ore lavorate sono avanzate del 25,5% e tornano a crescere (+5,9% per 507,6 milioni complessivi), il credito alle imprese nel comparto residenziale e l’erogazione di mutui alle famiglie (+36,6% per un valore pari a circa 6,2 miliardi ). Anche le compravendite di abitazioni aumentano in maniera considerevole registrando un +35,6% sul 2020 (per una cifra complessiva di circa 70.000 compravendite) e un +27,9% sul 2019, anno che ha preceduto la pandemia.