Bocche cucite dopo gli arresti e l’indagine che hanno svelato la gestione degli obitori a Lugo e Faenza. Non c’è molta voglia di parlare fra le imprese esterne all’associazione a delinquere svelata dai magistrati e dai carabinieri, che ha portato in carcere il vertice dell’organizzazione, ai domiciliari altre 5 persone e alla sospensione dell’attività per 10 imprenditori di agenzie funebri di Faenza e Lugo. Complessivamente però gli impresari indagati sono 17, per un totale di 37 persone finite all’interno dell’inchiesta. Il sistema corruttivo mirava a portare vantaggi economici e lavorativi alle imprese associate e a penalizzare le realtà esterne, non solo a livello economico, ma anche con comportamenti ostruzionistici che rendevano più difficile lavorare.