Trentanove indagati, 24 misure cautelari di cui 12 a carico di militari dell’Aeronautica. È la maxi operazione della procura di Velletri che ipotizza un giro di tangenti per un volume d’affari in relazione ad appalti per infrastrutture della forza armata del valore complessivo di circa 3 milioni di euro. Ad eseguire le misure cautelari i militari del comando compagnia carabinieri – polizia Militare A.M. – di Roma Ciampino che, questa mattina, si sono recati nelle province di Roma, Napoli, Caserta, Latina, Viterbo, Grosseto, Chieti e Ravenna per notificare la misura degli arresti nei confronti di 14 persone, 10 ordinanze di applicazione dell’obbligo di dimora e la notifica di ulteriori 15 avvisi di conclusione delle indagini preliminari ad altrettanti indagati. I destinatari delle misure, nel particolare, sono 12 militari dell’Aeronautica e 12 civili, titolari e dipendenti, di ditte operanti nel settore edile.
Le accuse
Con il provvedimento sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico dei 39, indagati a vario titolo, per le ipotesi di turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione per l’esercizio della funzione e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, condotte commesse a Ciampino, Pratica di Mare, Vigna di Valle, Furbara, in provincia di Roma; Montecastrilli (TR), Borgo Piave (LT), Grazzanise (CE) e Somma Vesuviana (NA), nel periodo intercorso tra il mese di maggio 2017 ed il mese di gennaio 2021.
I militari nel mirino
L’esecuzione dell’ordinanza costituisce l’epilogo di una complessa attività investigativa che trae origine da una delega della procura di Velletri, tesa a verificare la condotta illecita di due militari, entrambi effettivi all’epoca dei fatti al 2° Reparto Genio A.M. di Ciampino (RM) e proprietari di una società edile privata, con quote di capitale pari all’85% e al 15%, con sede nel comune di Ciampino e attiva nel campo immobiliare (compravendita, permuta, ristrutturazione, costruzione, locazione, affitto, manutenzione di immobili). I due, con incarichi di responsabilità nella gestione degli appalti per opere infrastrutturali della forza armata operavano, talvolta, anche quali delegati ad assumere l’incarico di direttore dei lavori e/o responsabile di cantiere. Gli accertamenti finanziari svolti sul conto degli stessi hanno permesso di stabilire come, tra uno dei due militari ed alcuni titolari di ditte edili legate da vincoli contrattuali con la forza armata, emergessero singolarità riguardo diversi movimenti di denaro meritevoli di ulteriori approfondimenti. (La Stampa)