Sostegni economici, agevolazioni fiscali, strumenti per affrontare l’emergenza sanitaria: queste le principali richieste arrivate all’Unione Province d’Italia (Upi) dalle Associazioni del Terzo settore che hanno risposto all’appello lanciato nei giorni scorsi dal Presidente Michele de Pascale. Per questo, in vista dell’insediamento della Cabina di regia per il terzo settore, tenutosi oggi a Palazzo Chigi, “abbiamo chiesto alle Associazioni del terzo settore di farci avere proposte e richieste puntuali – ha sottolineato de Pascale – rispetto alle maggiori urgenze del volontariato a seguito dell’epidemia di Covid 19.
Abbiamo piena consapevolezza dell’impegno delle Associazioni del volontariato, che stanno affrontando questa emergenza sanitaria senza risparmiarsi, come sempre e sappiamo bene che la crisi sta colpendo anche loro, al pari di famiglie e imprese. All’appello hanno risposto da tutta Italia, principalmente – ha sottolineato – le piccole e medie associazioni di volontariato che hanno da sempre un rapporto privilegiato con la Provincia. Vogliamo ringraziare tutte queste Associazioni, per lo straordinario lavoro che stanno svolgendo e per avere risposto al nostro appello con tanto entusiasmo”.
Non a caso, informa l’Upi, “è stata molto pressante la richiesta di istituire in tutte le Province una Cabina di regia permanente sul volontariato e una struttura di servizio per le Associazioni del terzo settore, che offra assistenza e informazioni, anche rispetto alle opportunità offerte da bandi regionali od europei e promuova formazione”. Ovviamente l’altra richiesta in particolare per le Associazioni di tipo culturale è di trovare una soluzione per la riapertura delle attività, non appena possibile e per questo si chiede una calendarizzazione almeno di massima per la graduale ripresa delle attività”.
Particolare attenzione, informano ancora le Province, “è rivolta al tema della ripresa della scuola per le persone con disabilità, tanto da chiedere l’inclusione di un rappresentante del mondo della disabilità al Tavolo Scuola promosso dalla ministra Azzolina, per dare un contributo concreto per l’inserimento dei soggetti con disabilità nella fase 2.
C’è per tutti il nodo di fondo: le Associazioni non possono più contare sulle risorse necessarie per le attività. La chiusura di tutte le attività e il lockdown imposto per fermare l’epidemia, ha sospeso la realizzazione delle occasioni di incontro con i cittadini dai quali discendono entrate economiche di notevole importanza, che vengono generalmente utilizzati per l’acquisto delle attrezzature e degli strumenti”.
Per questa ragione, sollecitano le Province, “è indispensabile che le misure che il governo ha disposto per la liquidità delle imprese siano estese agli enti del Terzo settore, anche privi di personalità giuridica, anche privi di partita Iva. Serve supporto anche con contributi a fondo perduto per chi opera al sostegno delle categorie più deboli, anziani e disabili prima di tutto”.