Quanto dura la protezione generata dalla vaccinazione anti Sars Cov – 2 ? Per rispondere a questo quesito numerosi gruppi di ricerca, a livello mondiale, stanno lavorando nel tentativo di capire qualcosa in più su come il nostro sistema immunitario si comporta quando incontra SARS CoV-2.
Con questo obiettivo tra pochi giorni partirà lo studio di sieroprevalenza post vaccinazione anti SARS CoV-2 – denominato “SIEROVAC” , dedicato a tutti gli operatori sanitari della AUSL della Romagna.
“La ricerca – spiega il prof Vittorio Sambri, direttore dell’Unità Operativa Microbiologia del Laboratorio Unico di Pievesestina dell’AUSL Romagna e docente di Microbiologia UniBo, principal investigator dello studio in oggetto – ha come scopo primario valutare la durata della immunità umorale post vaccinale per SARS CoV-2, dato che sarà estremamente utile non solo al singolo partecipante, ma anche e soprattutto per stabilire future strategie di impiego delle risorse vaccinali. Al momento nel nostro Paese si è proceduto con la somministrazione della schedula vaccinale agli operatori sanitari, oltre agli ospiti delle RSA. I dati ad oggi disponibili dimostrano per i vaccini in uso (Pfizer BioNTech e Moderna) una durata di protezione documentabile attorno a 4/5 mesi: è pertanto molto importante ottenere dati in merito alla reale durata della presenza di anticorpi IgG indotti dal vaccino e diretti contro la proteina virale S, la cui presenza è fortemente indicativa di bloccare la capacità di SARS CoV-2 di legarsi al recettore cellulare e quindi iniziare il ciclo infettivo e il conseguente sviluppo dell’infezione da COVID-19. La disponibilità di dati sulla persistenza temporale (e sulla quantità) della risposta IgG anti proteina S è presupposto indispensabile per la corretta programmazione delle future strategie di somministrazione vaccinale. Questo studio consentirà in particolare di stabilire la tempistica della risposta immune ai vaccini anti COVID-19 e verificare la possibilità di progettare future strategie di somministrazione vaccinale che siano adeguate all’ effettiva disponibilità dei vaccini ed alla contestuale necessità di garantire la massima protezione verso lo sviluppo della malattia COVID 19 in soggetti sottoposti a vaccinazione per SARS CoV-2 con vaccini basati su mRNA”.
Si tratta di uno studio monocentrico sull’AUSL della Romagna, e coinvolgerà gli operatori sanitari che si sono sottoposti in modo completo alla vaccinazione anti-SARS-CoV-2, che potenzialmente potrà riguardare circa diecimila persone.
“Questo studio testimonia la capacità dei nostri professionisti, di guardare avanti anche in momenti complicati come quello attuale – commenta l’assessore alle Politiche per la Salute Raffaele Donini -. Grazie ad un grande sforzo collettivo la Regione Emilia Romagna sta procedendo verso la vaccinazione di tutti gli operatori sanitari, pubblici e privati e, compatibilmente con le forniture che avremo, siamo già pronti a procedere con la popolazione generale secondo le priorità dettate a livello centrale. Mentre stiamo così gestendo l’emergenza, è però importante valutare scientificamente anche l’effetto a lungo termine della vaccinazione, e lo studio del professor Sambri, che va in questo senso, ci permetterà di attagliare la nostra organizzazione a quelli che si prefigureranno come plausibili scenari futuri. Insomma lo studio sull’Ausl Romagna, che potremo eventualmente ampliare anche ad altri territori, ci aiuterà ad arrivare sempre più pronti anche in futuro”.