Un’indicazione arrivata dall’ospedale Sant’Orsola di Bologna, firmata da alcuni dei più importanti infettivologi italiani riguardante la nuova ondata di contagi e di ricoveri in ospedale per mettere in allerta di fronte all’assunzione di terapie inesatte: “Stanno arrivando pazienti, anche giovani, con Covid-19 severo che hanno quale unico fattore di rischio il fatto di avere iniziato terapia con cortisone prematuramente”
In sostanza un’allerta firmata dal primario di Infettivologia Pierluigi Vitale e dai medici Luciano Attard e Fabio Tuminetto: assumere troppo presto cortisone è controindicato nei pazienti con covid. Bologna in questi giorni è fra le città più esposte alla nuova ondata di contagi e di ospedalizzazioni. L’età delle persone costrette all’intubazione si è notevolmente abbassata e ora va dai 40 ai 60 anni.
“Un trattamento con cortisone iniziato entro 7 giorni dall’esordio dei sintomi favorisce la replicazione virale e quindi l’infezione e le sue conseguenze” continua la lettera degli infettivologi.
Le stesse linee guida dell’Agenzia Italiana del Farmaco e del Ministero che oggi rappresentano un faro nella lotta alla pandemia, d’altronde, sottolineano come nella fase iniziale della malattia il cortisone possa avere un impatto negativo sulla risposta immunitaria dell’organismo.
Unica eccezione i soggetti in ossigenoterapia domiciliare.