Per la “Fase 2” dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 sono al vaglio ripartenze tra il 27 aprile e il 18 maggio. Si sta ragionando, a partire dalle linee nazionali, sulla possibilità di riaprire settori quali quello manifatturiero, delle costruzioni e dei servizi. Bar, ristoranti e stabilimenti balneari rimarranno in fondo alla lista delle riaperture.
È chiaro che, in mancanza di seri piani di sicurezza, qualsiasi impresa non dovrebbe riaprire né prima né dopo il 27 aprile o il 4 maggio.
Si intravede comunque all’orizzonte la possibilità di ripristinare i movimenti dentro il proprio Comune (da vedere se con o senza l’autocertificazione), oltre a consentire gli spostamenti tra Comuni della stessa Regione.
Senza troppe illusioni, si affaccia anche l’ipotesi di poter raggiungere eventuali seconde case, se all’interno della stessa Regione. Ogni misura, una volta che sarà resa nota, si concretizzerà in un nuovo Dpcm.
La guardia rimarrà comunque alta e sarà fondamentale un monitoraggio costante settimana per settimana. Infatti la “fase 2” avrà in ogni caso delle prescrizioni generali – come obbligo di mascherine, distanziamento sociale, specifiche regole per usufruire del trasporto pubblico – ma i divieti di non poter passeggiare e di non lasciare il Comune di residenza potrebbero essere rimossi nelle zone dove la linea del contagio si è drasticamente ridotta.