“Nel 2017 ho deciso di scommettere nel metter su un’impresa nel mio paese, l’Italia.
E dato che io sono uno spirito libero, ho deciso di scommettere su un mondo lavorativo “open”,fresco e stimolante, lo streetfood” afferma Elisa, titolare di un foodtruck itinerante.
“Ho aspettato due anni che il mio foodtruck vintage fosse pronto, ho fatto mutui, sacrifici, notti insonni, avuto preoccupazioni e inghippi burocratici, versato tante lacrime che non ne avete idea. Ma nel 2017 finalmente, dopo anni di attesa, ho aperto partita iva. Una grande scommessa per me, potercela fare. La mia attività era in piena ascesa e andava tutto bene, le cose ingranavano e ingranavano ogni volta sempre meglio. Questo 2020 sarebbe stato l’anno dei tanto desiderati guadagni con moltissimi organizzatori che mi volevano ai loro eventi e con tantissimi eventi fissati in calendario. Poi la Pandemia. Prognosi: lo streetfood quest’anno difficilmente ripartirà e i promessi aiuti io non li ho ancora visti. Non ti fanno lavorare però continuo a pagare tutto (tasse, INPS…) e chi più ne ha più ne metta” prosegue Elisa.
“Ma non me ne frega niente, mi rimboccherò le maniche , risparmierò , mi darò da fare MA ce la farò. A Cervia è reiniziato il mercato rionale e sono felice per ogni ambulante che finalmente ha iniziato a lavorare, ma ancora noi dello streetfood siamo fermi, il mio meraviglioso furgone è chiuso in un garage da fine 2019 (perché col freddo lo streetfood si ferma) e la mia stagione che sarebbe dovuta iniziare a Marzo non è ancora iniziata e non si sa quando potrà iniziare perché gli eventi creano assembramento. E se noi non lavoriamo prendiamo 0!” spiega Elisa.
“Oggi come non mai mi manca il mio lavoro, da morire, ma sono sicura che si ripartirà e per adesso questo riuscirà ad avverarsi forse solo per situazioni piccole (che mi piacciono decisamente di più) dove non si creerà assembramento, e solo se il mio Comune e le istituzioni ci aiuteranno a ripartire, perché questo resta e resterà un anno “dove stare a galla” è il punto focale per far sì che la mia piccola impresa vintage di ristorazione a 4 ruote non naufraghi. Quindi io chiedo intanto AIUTO al mio Comune di Cervia e alle Istituzioni per darmi una mano come tutti a ripartire, abbattendo i muri della burocrazia, perché da cittadina e da giovane imprenditrice che ha scommesso su questo paese per un’ impresa, che ha sudato, pianto, fatto sacrifici,”credo di meritarmelo” conclude Elisa.