Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all’evoluzione del quadro epidemiologico dell’infezione da covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano alcuni dati relativi alla settimana dal 18 al 24 gennaio (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo).
Nella settimana di riferimento si sono verificate 2.722 positività su un totale di 37.265 tamponi, con una incidenza dunque del 7,3 per cento, e quindi con un calo di ulteriori 2 punti percentuali rispetto alla settimana precedente ed un calo di circa 500 casi di nuove positività nel corso della settimana, rispetto al dato registrato due settimane fa; l’incidenza inoltre resta al di sotto della media nazionale. Su questo specifico indicatore si registra, nell’ultima settimana, un calo in tutti i territori salvo Forlì, che aumenta di un punto: Rimini pur mantenendo l’incidenza più alta scende di ben 5,5 punti percentuali; medesimo trend si riscontra quanto all’indicatore delle positività su popolazione residente; Rimini e Ravenna mantengono le percentuali di nuovi diagnosticati asintomatici più alte: rispettivamente 48 e 47 per cento contro la media romagnola del 40 per cento, . La performance dei tempi di refertazione dei tamponi entro le 48 ore sale al 92 per cento, la più alta da ottobre. Per quanto riguarda l’indicatore relativo alle persone ricoverate, su tutta la Romagna a fine della scorsa settimana la quota di 566 ricoveri, pur mantenendo l’azienda oltre il livello rosso del Piano ospedaliero Covid, segna un ulteriore calo di 18 ricoverati rispetto alla settimana scorsa; anche i riempimenti nelle terapie intensive sono in calo, sia in termini assoluti che percentuali, questi ultimi restano comunque inferiori a quelli medi regionali.
“Abbiamo un’altra settimana sostanzialmente positiva, e questa volta su tutti i trend – non nasconde il direttore sanitario dell’Ausl Romagna Mattia Altini -, e per contro, nonostante i ritardi, stiamo facendo passi da gigante sul fronte delle vaccinazioni, nonostante i ritardi delle ditte fornitrici. Tutto bene allora? Meglio non indulgere in troppo facili entusiasmi. A livello nazionale purtroppo il trend della patologia sembra in seppur lieve aumento e questo deve ricordarci che il covid non è affatto sconfitto, anzi. La scia di decessi che purtroppo continua deve esserci di monito a fare tutto quanto nelle nostre possibilità per contrastarlo. E cioè rispettare rigorosamente le linee guida sulla sicurezza, centrate essenzialmente su uso della mascherina, igiene e distanziamento. Noi, per parte nostra, continueremo a fare il massimo possibile: la performance sui tempi di refertazione dei tamponi, e quindi sulla efficacia del tracciamento, è ulteriormente migliorata. Insomma servono ancora sacrifici, ma le speranze di un futuro migliore ora sono concrete. Quanto questo futuro può essere vicino, dipenderà da noi”.