Disco verde delle parti sociali al progetto di legge per promuovere le cooperative di comunità. È quanto emerso nel corso della commissione Politiche economiche durante la quale è proseguita la discussione del pdl che mira a creare un elenco regionale delle cooperative di comunità e stabilire regole più chiare per regolarne l’attività.
“Questa legge avrà un effetto molto importante per i cittadini, le imprese e i territori soprattutto nell’ottica di contrastare lo spopolamento delle aree interne e montane”, sottolinea la relatrice di maggioranza (Pd), per la quale “il progetto di legge si muove lungo tre direttrici: mutualità, modelli organizzati e gestionali, che portano a coinvolgere tutti i portatori di interesse, nonché centralità del capitale umane e dell’impatto sociale che l’impresa genera”.
“Identificare, ma non costringere: dobbiamo creare un perimetro non troppo stretto, ma dare norme e regole chiare. Il nostro territorio ha bisogno delle cooperative di comunità ed è giusto fare una legge regionale. Per noi, però, la legge che stiamo discutendo va migliorata e vanno ridotte alcune parti che lasciano spazio a eccessiva discrezionalità”, spiega il relatore di minoranza (Lega), che, riguardo alle cooperative sociali, mira a “definire meglio le modalità sociali e potenziare la formazione. Bisogna poi aumentare la copertura finanziaria per questa legge, perché quella prevista non è sufficiente”.
“Questa legge è molto importante, e lo dico anche alla luce del fatto che il Comune di Ozzano dell’Emilia, in provincia di Bologna, vuole realizzare una cooperativa di comunità all’interno di Villa Torri, struttura all’interno del Parco dell’Emilia-Orientale”, spiega Roberto Carboni, funzionario del Comune di Ozzano. “Villa Torri è uno spazio che per troppi anni è stato trascurato e il Comune ha deciso di dare una svolta trovando soggetti privati disponibili a prendere in gestione la struttura. Mancava -sottolinea Carboni- una legge e un quadro regionale per proseguire e con questa legge abbiamo quello che serve. Vogliamo fare di Villa Torri un luogo di accoglienza turistica inclusiva aperta tutto l’anno e allo stesso tempo, visto che Villa Torri non ha barriere architettoniche, ospitare anche persone diversamente abili”.
Apprezzamento per la nuova legge è stato espresso anche da Andrea Zanzini, intervenuto in rappresentanza dell’Associazione Figli del Mondo e della rete Appenino Lab. “Stiamo accompagnando molte realtà verso la nascita di cooperative di comunità e la legge in questione va nella giusta direzione. Con questa legge le cooperative di comunità emiliano-romagnole potranno diventare sempre di più un modello italiano ed europeo”, sottolinea Zanzini, per il quale “ci sono già molte realtà attive, ora bisogna sostenere e accompagnare sempre di più le cooperative di comunità non solo attraverso dei finanziamenti, ma anche attraverso la formazione e il sostegno”.
“Porto l’esperienza legata alla cooperative di comunità della Barca di Bologna (rione della città capoluogo). Siamo una cooperativa di comunità iscritta a Legacoop, che ringrazio per il sostegno: siamo cento soci e siamo nati dopo che, a seguito del lockdown imposto dalla necessità di contenere la diffusione del Coronavirus, abbiamo lavorato e stiamo lavorando per la rinascita della Barca a partire dal preservare le attività di vicinato come l’edicola di Piazza Bernardi, che era destinata a chiudere e che invece siamo riusciti a mantenere aperta”, spiega Maria Manzolillo a nome della realtà cooperativa Il Passo della Barca. “Noi operiamo per risolvere i problemi, Come cooperativa di comunità ci eravamo posti l’obiettivo di salvare l’edicola e così abbiamo fatto. Abbiamo promosso una raccolta di fondi pubblici e acquistato l’edicola dalla signora Pina che andava in pensione e avrebbe chiuso. Quell’edicola era l’unico presidio sociale del nostro territorio: la volevamo salvare e l’abbiamo salvata”.
Netta la posizione di Pierlorenzo Rossi, intervenuto a nome di Confcooperative, per il quale “questa legge è necessaria e conferma il ruolo dell’Emilia-Romagna nel fare da apripista per il futuro della cooperazione. Con le cooperative sociali si riesce a contribuire a far ripartire il senso civico nelle zone più fragili. Questa legge dà forza alla sussidiarietà che vede protagonisti i cittadini ed è uno dei migliori progetti di legge in materia proposta in Italia. Bisogna, però, migliorare alcuni aspetti della norma, permettendo alle cooperative di comunità di occuparsi anche di questioni energetiche”.
Dal canto suo l’assessora alla Montagna ha ribadito “che le cooperative di comunità avevano bisogno un quadro normativo sicuro. Per questo ringrazio tutti coloro che ci hanno lavorato e chi ha già attivato cooperative di comunità”.