La raccolta dei cereali a paglia per l’annata 2019 si chiude positivamente per le Cooperative Agricole Braccianti di Ravenna, dopo che quella dell’anno scorso era stata invece deludente: 240.000 quintali rispetto ai 192.000 del 2018. Il risultato conferma la tendenza di crescita nel lungo periodo di quest’attività delle Cab, che si è cominciata a monitorare nel 1974. Un dato significativo riguarda un lieve incremento della superficie coltivata in regime di agricoltura biologica, che passa dai 525 ettari del 2018 (14% del totale) ai 576 ettari, oltre il 15 per cento del totale.
La nota dolente riguarda ancora una volta i prezzi, che non sono incoraggianti: per recuperare almeno i costi la speranza è che possano migliorare le quotazioni.
Nel frattempo occorre che la UE contrasti la concorrenza sleale internazionale e armonizzi i mercati interni.
In generale, rispetto al 2018 la produzione totale è aumentata di 48mila quintali, un incremento che è pari al 25 per cento. Per quanto riguarda l’utilizzo delle superfici, 3.720 ettari sono stati coltivati a cereali da paglia: 1.805 a grano tenero, 1.350 a grano duro, 521 a orzo e per la restante parte a cereali minori. Questo risultato è stato raggiunto nonostante le difficili condizioni meteorologiche: una piovosità eccessiva con ristagni idrici e abbassamenti termici ha influito negativamente sull’allegagione, mentre i temporali, anche con grandine e vento, dove hanno colpito hanno provocato il piegamento a terra delle piante.
Per il frumento tenero in produzione integrata la media ottenuta è di 69 quintali all’ettaro, mentre quella in biologico, nonostante sia leggermente inferiore, si conferma importante con circa 65 quintali per ettaro. Stesso andamento positivo anche per il frumento duro con una produzione media in modalità integrata pari a 60 quintali e in biologico pari a circa 45 quintali per ettaro.
Note molto positive per l’orzo, che ha ottenuto produzioni inedite: la media in modalità integrata è pari a 80 quintali e per il biologico a 61 quintali per ettaro.
Tutte le produzioni sono di ottima qualità, sia nella produzione integrata che in biologico e i parametri qualitativi sono risultati buoni, così come le caratteristiche panificatorie e pastificatorie; stessa cosa vale per gli aspetti sanitari, con l’assenza di micotossine.