Alcuni giorni fa l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ravenna ha portato a galla un fraudolento sistema di somministrazione di forza lavoro e di evasione contributiva che ha interessato il comparto turistico della Riviera.
La truffa, perpetrata dal 2012 al 2017 da false cooperative e aziende fantasma, ha danneggiato le imprese che ogni giorno agiscono nella legalità e infangano il modello cooperativistico ispirato dai valori mutualistici e dell’assenza di speculazione, come prevede la legge e prescrive la Costituzione.
“Questo episodio, come altri venuti alla luce in Emilia -Romagna negli ultimi anni, non soltanto nel settore turistico, del terziario o della logistica, ma anche in quelli agricolo e dell’edilizia, per esempio, ci deve portare ad una immediata riflessione. E’ necessario dare più forza ad azioni di contrasto contro questo fenomeno e impedire che siano consentite somministrazioni di lavoro a costi inferiori alle tabelle contrattuali, perché in queste casistiche si annidano fin dalle premesse le irregolarità”: afferma in una nota il segretario provinciale della Federazione Commercio e Terziario dell’Ugl di Ravenna Giuseppe Greco.
Secondo il sindacato l’attività delle coop spurie colpisce lo stesso mondo della cooperazione sana, quella che rispetta le regole, proprio nei settori dove si presentano per congiuntura o declino economico le maggiori difficoltà , generando un’alterata e sleale offerta concorrenziale e danneggiando anche la qualità dei prodotti e dei servizi erogati.
A livello regionale l’Ugl ha denunciato in particolare il fenomeno della contrattualistica estera del lavoro dove alcune aziende con piena operatività in Italia chiedono ai lavoratori di prendere residenza all’estero per evadere l’Iva e dunque scivolare oltre che nell’evasione fiscale e contributiva anche nell’ indebolimento dei diritti individuali dei singoli lavoratori. In Emilia-Romagna l’Ugl ha suggerito alle istituzioni di cercare di entrare nel capitolato degli appalti per svolgere un controllo più diretto.
“A livello locale proponiamo di costituire un tavolo istituzionale ad hoc . E’ urgente sottoscrivere un documento a livello territoriale e istituzionale che fin già nei capitolati d’appalto delimiti il campo di questo scenario (non solo coop spurie , ma anche caporalato e forme di moderno schiavismo che ne sono diretta conseguenza) e permetta di offrire una regolamentazione più incisiva e impedisca l’intrusione di soggetti non autorizzati a somministrare personale e servizi. Auspichiamo che tutti i soggetti coinvolti per legge – enti locali, aziende pubbliche, camera di commercio, associazioni di categoria e professionali e prefetture – possano rispondere alla nostra chiamata e ci si attivi in maniera unitaria. E’ sotto gli occhi di tutti che Inps, prefetture e organismi di controllo stanno lavorando a compartimenti stagni e faticano a comunicare tra loro, quando, invece, la messa in rete delle informazioni e l’uniformità degli interventi potrebbe essere risolutiva per contrastare il fenomeno”: conclude il segretario provinciale della Federazione Commercio e Terziario dell’Ugl di Ravenna Giuseppe Greco.