Ieri in Consiglio Comunale il Capogruppo del Movimento 5 stelle Giancarlo Schiano ha posto in votazione un ordine del giorno dal titolo: “Contrasto alle autonomie differenziate tra regioni”.
L’ODG, votato favorevolmente da Movimento 5 stelle, Partito Democratico, Lista De Pascale sindaco e PRI, ha come intento quello di sollecitare la regione Emilia Romagna, i parlamentari e Senatori delle rispettive forze politiche, ad appoggiare in la Legge Costituzionale di iniziativa popolare per il contrasto alle autonomie differenziate ed evitare che si attui il DDL Calderoli.
Il Consigliere pentastellato Schiano cerca di fare il punto spiegando “Cos’è l’autonomia differenziata ?
Si intende rendere più autonome le regioni e con il termine differenziata si intende creare differenze e disparità, dividendo l’Italia dando a qualcuno di più e a molti altri che hanno poco, ancora meno”.
Nello specifico si intende trasferire alcune competenze, che normalmente competono allo Stato per garantire i servizi ai propri cittadini, da un Ministero direttamente in mano ad un assessorato regionale.
“Il DDL Calderoli vuole imporre una disparità economica poiché se una regione è quattro volte più ricca di un’altra, nel momento in cui attingerà ai fondi necessari per erogare un servizio o acquistare un bene utile alla regione, invece di ricevere fondi solo per la cifra necessaria a quella spesa ne riceve quattro volte tanto.
Allora perché quadruplicare il finanziamento ad una regione che già di per se è virtuosa?
Per aumentare la differenza fra una regione che è già più ricca e un’altra che è già più povera.
la Costituzione impone che tutti gli Italiani abbiano diritto agli stessi servizi in modo equo e dignitoso per garantire la salute, l’istruzione, la mobilità etc., e la legge dice che prima di trasferire questi compiti alle regioni devi appianare le disparità per garantire equità dei diritti ai servizi per tutti i cittadini, ma in 20 anni nessuno c’è riuscito.
Quindi se in 20 anni non si è riusciti a trovare una soluzione come possono approvare questo DDL?
È semplice, la soluzione l’ha trovata il Ministro alle regioni, il quale, in pochi mesi ha deciso di creare le linee guida (LEP), trovando i fondi necessari per la loro creazione togliendoli a quelli già destinati al sud, dai Fondi di Coesione e Sviluppo, insomma per fare l’autonomia differenziata che vuole il nord si tolgono i fondi destinati al sud.
Se si applicasse questo DDL le regioni più povere si troverebbero costrette ad aumentare le tasse sul territorio, per altro con questo DDL si propone che le regioni trattengano una quota delle tasse statali, sottraendo quindi allo stato quelle risorse che normalmente servono a gestire tutto il Paese (le forze dell’ordine, i servizi sanitari, quelli essenziali etc.).
Se poi consideriamo le affermazioni che, a più riprese, sono state espresse dalla regione Veneto, ad esempio, dove si proponeva di trattenere il 90% delle tasse regionali, restituendo solo il 10% allo Stato Italiano abbiamo ben definito i limiti di questo DDL”.
Il Consigliere del Movimento conclude asserendo che “Un governo che parla di presidenzialismo e sovranità si smentisce nei fatti dando spazio ad una follia che cercavano da decenni ma che oggi, più di prima, non ha alcun motivo di essere attuata se non per accondiscendere ad un separatismo insensato, distruttivo e contrario ai valori che la nostra Costituzione ci insegna, o dovrebbe insegnarci.
Valori che parlano di equità e non di differenza e di unione non separazione delle regioni”.