Continua a Ravenna il Festival Arrivano dal Mare! in scena Drammatico Vegetale, Irene Vecchia, Zaches Teatro, David Zuazola, Coppelia Theatre e molti altri. Gli appuntamenti di martedì 24 e mercoledì 25 maggio
Procede a gonfie vele la 47a edizione del Festival Internazionale dei Burattini e delle Figure Arrivano dal Mare! Il più personale dei piaceri, dedicata al tema del viaggio.
Primo appuntamento martedì alle ore 15:00 presso il Museo La Casa delle Marionette con la Famiglia Sarzi per l’incontro dal titolo I viaggi di Otello: un primo passo e uno stimolo per la raccolta di fonti e testimonianze che riguardino la vita e le opere del celebre burattinaio Otello Sarzi, a cent’ anni dalla sua nascita.
Alle ore 16:00 primo appuntamento per il pubblico delle famiglie e dei piccoli con la ravennate Drammatico Vegetale, in scena con la nuova produzione Albero: dedicato alla figura di Bruno Munari, lo spettacolo è incentrato su l’albero come simbolo della circolarità della vita, dove ogni singola esistenza trova la propria ragione: in principio una scena spoglia, da un seme poi lo spazio del teatro si riempie, e la vita si fa respiro nel tempo (spettacolo adatto ai bambini dai 4 anni).
Alle ore 17:00 consueto appuntamento alla Loggetta Lombardesca con un’altra delle artiste di questo Festival: la burattinaia campana Irene Vecchia sarà in baracca con il suo Pulcinella in La luna e Pulcinella. Di seguito a un ulteriore sopruso tutte le donne della terra sono finite sulla Luna. Pulcinella per non perdere la sua amata Teresina, tenta di raggiungerla e si trova così a vivere la pericolosa condizione di troppe donne (spettacolo adatto a tutti).
Alle ore 18:30 in scena al Teatro Rasi la toscana Zaches Teatro con la recente produzione Cenerentola, per un pubblico a partire dai cinque anni: esistono più di trecento varianti dell’intramontabile fiaba, una delle più antiche al mondo. Reclusa nel suo mondo interiore, Cenerentola preferisce muoversi sotto la cenere in solitudine, quasi invisibile, in mezzo alla fuliggine di una vita apparentemente spenta, accettando con pazienza ogni punizione inflitta dalla matrigna e dalle sorellastre. Ma dentro di lei arde la brace nascosta del desiderio di un’esistenza completamente diversa.
Il programma continua, poi, per la serata alle Artificerie Almagià: alle ore 20:30 in scena Io e Einstein, prodotto dal Teatro Laboratorio Brescia, di e con la giovane Jessica Leonello, che ha ricevuto proprio nei giorni scorsi al romano IMMAGINA Festival il premio come miglior performer. Jessica è una ragazza alle prese con la sua identità, con la sua voglia di affermarsi, con i suoi desideri: è in piena crisi. Ma “la crisi porta progresso. Chi supera la crisi, supera se’ stesso, senza però essere superato”. Queste le parole del celebre scienziato Albert Einstein. Ci sono i momenti in cui il mondo degli adulti appare più impenetrabile e difficoltoso, ma in cui possono incontrarsi anche veri e propri maestri. E cosa accade se si incontra proprio Albert Einstein ?
La serata si chiude con la nuova produzione per il pubblico adulto Dialogo con la morte, della sarda Is Mascareddas: la morte, storico personaggio del teatro di burattini, si trova in un luogo insolito, impegnata in alcuni lavori: è in casa sua e fa le pulizie. Il suo impeccabile salotto è lo spazio scenico in cui la nostra protagonista dialoga col pubblico sul suo lavoro, sulle fatiche che questo comporta e disquisisce sul valore della vita (sua sorella) e della morte
Mercoledì 25 maggio primo appuntamento alle Artificerie Almagià con l’ospite cileno David Zuazola. Doppia replica alle 16 e alle 18 per il pluripremiato Robot, prodotto dal polacco Unia Teatr Niemożliwy, consigliato a partire dagli 8 anni: nel futuro, i robot coesistevano con gli esseri umani. Il mondo è andato avanti e i robot hanno fatto il loro lavoro aiutando le persone, finché non hanno cominciato a pensare da soli. Il governo non era contento di questo e ordinò di rinchiudere e distruggere tutti i robot del pianeta. E così i robot erano quasi estinti. Quasi. Un giorno, Clara, una ragazza su una sedia a rotelle, va molto lontano da casa sua e arriva in un campo di concentramento. Lì incontra un Robot, probabilmente l’ultimo Robot sul pianeta Terra. È così che iniziano una profonda amicizia basata sul silenzio e la comprensione. Ma qualcosa di terribile accadde e furono separati. Settant’anni dopo il Robot si risveglia e inizia la ricerca di Clara, in un mondo che è cambiato e dove regna l’intolleranza per le differenze.
Secondo appuntamento con l’estero sempre mercoledì alle ore 17:00 presso le Artificerie Almagià: in scena la compagnia greca Antamapantahou Marionette Theatre con lo spettacolo-concerto The strings of music. Un piacevole concerto di musica da tutto il mondo in cui due performer e undici marionette suonano insieme: un percussionista folk, una danzatrice del ventre asiatica, un fisarmonicista, un cantante gitano, a gipsy singer, un suonatore tradizionale di uti, tre violinisti classici, un chitarrista e un batterista della rock band “The Strings”, un violinista balcanico e un cantante country. Lo spettacolo si basa sulla commistione tra teatro di figura e tecnica del mimo.
Dalle ore 20:30 la programmazione si sposta al Teatro Rasi con due spettacoli dedicati al pubblico adulto: La Valigia di Cartone porta in scena Pagina di vento, una serie di quadri, fatti di immagini e silhouette, che aprono a scenari fantastici dall’atmosfera surreale, ricca di emozioni e suggestioni, raccontando attimi di vita che hanno accompagnato le persone in questo ultimo anno. I titoli di copertina si trasformano in immagini, le immagini diventano corpo, voce. Realtà. Una realtà fatta di esperienze uniche e autentiche, unite da un denominatore comune e inaspettato: la pandemia, restituendo nell’animo e nella storia delle persone, paura, vuoto e infinite attese. Con delicatezza, il teatro di carta, grazie alle sue figure, sarà testimone della resilienza e resistenza dell’animo umano, elementi caratterizzanti nello sviluppo di una nuova e differente quotidianità.
Infine, alle ore 21:30, in scena la compagnia Coppelia Theatre con la nuova produzione Born Ghost: uno spettacolo nero, inquietante, a tratti spaventoso ma anche commovente e delicato; una riflessione poetica sulla diversità e sull’isolamento che, attraverso il teatro di figura e la videoarte, mette in scena la leggenda del fantasma di Azzurrina di Montebello, bambina albina scomparsa in circostanze misteriose nel 1375. Fantasma la bambina lo era, in ogni caso, già in vita: incompresa, rinchiusa nel suo castello a causa dei suoi capelli bianchi.