Lunedì 20 novembre, in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, si è svolta la prima seduta della Consulta delle ragazze e dei ragazzi giunta alla sua 24ª edizione. Hanno partecipano 40 rappresentanti, di età fra i 10 e i 13 anni, eletti da studenti e studentesse nelle scuole del comune di Ravenna.
Alla seduta, coordinata dall’assessore a Scuola e politiche giovanili, Fabio Sbaraglia, sono state invitate la presidente di Unicef Ravenna, Mirella Borghi, e la referente di Unicef per la scuola, Paola Rossi, che hanno presentato l’attività del Il Fondo delle Nazioni unite per l’infanzia e, in particolare, la promozione dei diritti dell’infanzia coinvolgendo la Consulta nel progetto “l’Albero dei diritti” una metafora che esprime le connessioni esistenti fra i diritti di bambini e bambine, le esigenze materiali e di relazione, i contesti di vita, gli ambienti familiari ed educativi.
I rappresentanti della Consulta, suddivisi in gruppi di lavoro, hanno aggiunto nuovi diritti all’Albero che racchiude quelli più universali contenuti nella Convezione Onu del 1989 (diritto alla salute, ad essere protetto, all’istruzione, ecc.) come diritto a piangere, ad essere consolati, a ridere, a giocare, a sbagliare, a conoscere le proprie origini, ad avere dei diritti.
Il progetto della Consulta delle ragazze e dei ragazzi è un esempio longevo di comunità educante ed è uno strumento importante sia per rispondere a chi sottolinea come le giovani generazioni siano poco attente alla “cosa pubblica”, poco responsabili verso il bene comune e sia per dare spazio a ragazzi e ragazze che sempre più manifestano la loro distanza dalle istituzioni da cui non si sentono rappresentati e ascoltati e che considerano scarsamente attente ai loro bisogni e al futuro che li aspetta.
“Il progetto della Consulta delle ragazze e dei ragazzi – afferma l’assessore Sbaraglia –, che ha attraversato con consapevolezza i decenni e i connessi mutamenti della società, grazie alla collaborazione attiva delle scuole continua ad essere un luogo di crescita e di confronto fra i ragazzi e l’Amministrazione comunale. Uno spazio dove portare riflessioni sui temi civici che derivano dalla diretta esperienza quotidiana e confrontarsi insieme su risposte e possibili soluzioni. La Consulta diventa, così, un’occasione educativa per tutte e tutti, adulti compresi. Le argomentazioni che ne scaturiscono diventano strumenti concreti per poter capire come ogni cittadino e cittadina possano diventare protagonisti delle scelte a favore dell’intera comunità e occasioni importanti per affrontare i temi dei diritti individuali e collettivi”.
La Consulta delle ragazze e dei ragazzi, costituita nel 1999 all’interno del progetto “Città educativa” del Comune di Ravenna e riconosciuta dal Consiglio comunale, si è sviluppata con la collaborazione delle scuole del territorio. Essa è stata ideata e realizzata quale strumento di partecipazione dei cittadini e delle cittadine più giovani alla vita della città, con l’obiettivo di offrire a bambini e bambine, ragazzi e ragazze la possibilità di sperimentare forme di partecipazione che favoriscano il passaggio dalle aspirazioni e dai desideri di ciascuno all’impegno comune per realizzarli. Tutto questo senza perdere il contatto con la realtà, perché non sia solo puro esercizio, ma esperienza viva e coinvolgente. Sono trascorsi già quasi 3 anni dall’inizio della pandemia da Covid-19, che ha modificato profondamente la vita quotidiana; l’attività scolastica poi ha sofferto non poco fra scuole chiuse, quarantene, didattica a distanza. La Consulta in particolare interruppe a fine febbraio 2020 le sedute che si tenevano in presenza nella Sala consiliare della Residenza municipale, ma non interruppe i lavori optando per la modalità da remoto. Dopo una parziale riapertura alle attività in presenza nello scorso anno scolastico 2022/23, l’edizione di quest’anno 2023/24 prevede 4 sedute nella sala del Consiglio comunale, con possibilità di approfondimenti in ulteriori sedute anche da remoto, in modo da allargare l’attività alle classi intere.