Nella seduta del consiglio di indirizzo di venerdì 30 maggio è stato presentato, e approvato dall’assemblea dei soci, il bilancio di esercizio di Fondazione Flaminia relativo all’anno 2018. Il rendiconto chiude in sostanziale pareggio, con un avanzo di 510 euro.
Il presidente Lanfranco Gualtieri, evidenziando il positivo risultato, a coronamento del trentesimo anniversario della nascita dell’ente che si celebra quest’anno, ha ribadito che anche per il 2019 la fondazione proseguirà il lavoro di consolidamento dell’offerta didattica dell’Università di Bologna a Ravenna e Faenza.
Dopo gli impegni assunti nel 2018 a favore dell’area delle Scienze e dei Beni culturali, gli obiettivi di Fondazione Flaminia per il 2019 sono di rafforzare i rapporti con la Uos (unità operativa di sede) di Archeologia del Disci (Dipartimento di Storia culture e civiltà), potenziare la laurea magistrale a ciclo unico in Restauro, e rinnovare la collaborazione con il Dipartimento di Scienze giuridiche che ha ampliato con successo l’offerta didattica con i due nuovi indirizzi di Giurista di impresa ‘Food, sport e wellness’ e ‘Trasporti, logistica e sistemi portuali’.
Per l’area ingegneristica, dopo la conclusione del percorso che porterà a settembre all’avvio a Ravenna della laurea magistrale in Ingegneria Offshore, il presidente ha confermato l’interesse di Fondazione Flaminia a consolidare la formazione in ambito portuale attraverso l’attivazione a Ravenna di una nuova laurea magistrale a carattere interdisciplinare che riguarderà una molteplicità di ambiti formativi, dalla logistica, al diritto, dalla medicina all’ambiente, ai trasporti, ecc.
Sul tema delle infrastrutture, studentato di viale Farini e Centro ricerche di Marina di Ravenna sono stati gli argomenti al centro del discorso del presidente. In merito allo studentato, Gualtieri ha espresso soddisfazione per essere riusciti a entrare nella graduatoria dei progetti finanziabili e ha confermato la disponibilità di Flaminia a supportare il finanziamento dell’intervento; quanto al Centro ricerche di Marina di Ravenna, Gualtieri ha sottolineato la volontà di supportare il progetto di ampliamento del Tecnopolo promosso in questa sede da Unibo e Comune di Ravenna e finanziato da Regione Emilia Romagna.
Sulle sedi, Gualtieri ha manifestato qualche preoccupazione ed espresso l’auspicio che con l’Ateneo si possa definire in tempi rapidi un piano di interventi di ottimizzazione degli spazi in centro città che possa rispondere efficacemente alle esigenze nate dalla crescita dell’attività didattica avuta negli ultimi anni.
Gualtieri ha quindi concluso augurandosi che il Centro per l’innovazione di Fondazione Flaminia CIFLA venga maggiormente riconosciuto dall’Università come partner per lo sviluppo di progetti di ricerca e innovazione per il territorio.
La parola è quindi passata all’assessora all’Università, Ouidad Bakkali, che riconoscendo come oggi sia evidente in città quella ‘rivoluzione’ sociale e culturale che è stata portare l’università a Ravenna, ha evidenziato l’importante sinergia tra Flaminia e Comune di Ravenna in particolare nell’ambito dei servizi di accoglienza degli studenti e agli studenti in generale di cui sono positivi esempi la convenzione Asl per il medico di base gratuito per i fuori sede e la convenzione per il servizio abitativo agevolato sottoscritte nel 2018).
Elena Fabbri, presidente del Campus di Ravenna, anche in qualità di delegata del prorettore vicario Mirko degli Esposti, dando atto di importanti obiettivi raggiunti quali il dottorato di Campus, ha sottolineato numerosi sviluppi positivi del Campus di Ravenna fra cui in particolare una crescita di attrattività dei corsi di laurea ravennati per i fuori sede (su 1300 studenti delle lauree magistrali l’88 per cento viene da fuori provincia e regione) e l’aumento degli studenti internazionali (sui 3336 iscritti totali, il 12 per cento proviene da un Paese di aree diverse del mondo).
In conclusione, il presidente di Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Giuseppe Alfieri, ha portato l’attenzione della platea dei soci sul progetto di attivare a Ravenna il corso di laurea in Medicina: “Si tratta di una sfida importante, che vogliamo realizzare perché significa da una parte avere iscritti garantiti e dall’altra mettere in sinergia le competenze dell’università con quelle della nostra sanità con indubbi vantaggi per entrambi. In una parola, significa portare valore alla città. Il progetto richiederà un impegno economico consistente da realizzare nei prossimi 15 anni”. Alfieri ha annunciato anche che a metà di questo mese verrà a Ravenna una commissione proprio per visionare gli spazi e che quello di Ravenna sarà un corso di laurea diverso da quello che nascerà a Forlì.