Arrivano dai mercati internazionali i segnali migliori nei primi sei mesi del 2024 per le imprese della Romagna, a compensare una domanda interna leggermente sottotono, e a portare tutti gli indicatori in territorio positivo, soprattutto quello relativo all’occupazione.
Per il prosieguo dell’anno, prevale un clima di stazionarietà. È quanto emerge dalla rilevazione tra le aziende associate sulle tre province romagnole, effettuata nei primi dieci giorni di luglio dal Centro Studi di Confindustria Romagna, che ha raccolto i dati sulle variazioni nel primo semestre 2024 rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, oltre a sondare le aspettative sulla seconda metà dell’anno in corso.
Il campione delle aziende rispondenti rappresenta i comparti di manifattura e servizi, e non comprende il settore edile.
“Dopo un 2023 incerto per l’export della nostra regione, le esportazioni dovrebbero tornare positive nel 2024. Questo dato è già confermato in Romagna, dove nei primi sei mesi il fatturato estero si attesta a un +2,6% – osserva il presidente Roberto Bozzi – A fronte di alcuni eccellenti performance soprattutto da parte di industrie medio-grandi più vocate all’internazionalizzazione, abbiamo poi registrato un clima generale di attesa per i prossimi sei mesi, anche a causa di uno scenario geopolitico globale sempre più complesso.
Di certo, questo non si ripercuote sull’occupazione, che resta stabilmente positiva con un +2,3%: le imprese continuano a investire sulle persone, sul proprio capitale umano, che è il vero patrimonio di ogni attività. Non a caso, è continua la ricerca di nuove risorse per rafforzarsi, anche se si conferma spesso difficile trovarle”.
I DATI IN ROMAGNA AL 30.06.2024
La produzione nel primo semestre del 2024 rispetto allo stesso semestre del 2023 registra un +1,2%, il fatturato un + 2,2% (fatturato interno -0,7% e fatturato estero +2,6%), l’occupazione +2,3%.
Gli ordini sono stati in crescita per il 33,7% dei rispondenti, stazionari per il 38,9% e in diminuzione per il 27,4%.
Gli ordini esteri sono risultati stazionari per il 55,8%, in aumento per il 21,1% e in diminuzione per il 23,1%.
I dati sul costo delle materie prime hanno rilevato stazionarietà per il 48,4% del campione, in aumento per il 37,9% e in diminuzione per il 13,7%. Le giacenze sono in aumento per 11,6% del campione, stazionarie per il 74,7% e in diminuzione per il 13,7%.
Le previsioni per l’utilizzo della cassa integrazione nei prossimi mesi rimangono ancora positive: il 75,5% dei rispondenti ritiene che sia da escludersi il ricorso ad ammortizzatori sociali.
Le difficoltà di reperimento del personale rimangono elevate e molto elevate per il 46,4% delle imprese, nessuna difficoltà solo per il 14,4%.
PREVISIONI SECONDO SEMESTRE 2024
L’andamento della produzione è atteso in aumento da un 36,8% delle imprese, stazionario da un 49,5%, mentre il 13,7% dei rispondenti prevede una diminuzione.
Per quanto riguarda le previsioni sugli ordini: il 49,5% delle aziende prevede una stazionarietà, il 32,6% un aumento e il 17,9% una diminuzione. Con riferimento agli ordini esteri: per il 45,3% saranno stazionari, per il 34,7% in aumento e per il 20% in diminuzione.
Per quel che riguarda le giacenze, il 61,1% delle imprese le prevede stazionarie, il 32,6% in aumento ed il 6,3% in diminuzione.
Le previsioni sull’occupazione sono infine stazionarie per il 68,4% del campione, in crescita per il 17,9% ed in calo per il 13,7%.