Il Presidente della delegazione ravennate di Confindustria Romagna, Tomaso Tarozzi, ha partecipato all’incontro organizzato a Ravenna dal coordinamento Romagna Next, per un primo confronto sui temi territoriali.
“Il progetto costituisce una sperimentazione pilota a livello nazionale di un percorso di pianificazione a medio-lungo termine, che coinvolge tutte le province romagnole, esattamente come propone il progetto “Città Romagna”, inteso come dimensione Metropolitana Territoriale, di Azione e Progettazione Strategica,lanciato dalla nostra associazione – spiega Tarozzi – in questo senso è stato utile e interessante vedere delineati i contorni di quello che potrà essere un piano strategico di area vasta per il nostro territorio”.
In un momento di difficoltà senza precedenti, all’uscita da una pandemia, schiacciati tra costi proibitivi delle materie prime e uno scenario bellico nel cuore dell’Europa, si potrà affrontare la tempesta solo ragionando in ottica di area metropolitana.
“Abbiamo quindi colto l’occasione – aggiunge Tarozzi – per porre l’attenzione sui temi individuati con il progetto Città Romagna, che riteniamo cruciali per il rilancio e lo sviluppo futuro”.
Connessioni Un territorio che vuole confrontarsi e competere con il resto del mondo deve essere facilmente accessibile: da questo punto di vista la sua dotazione infrastrutturale è fattore di competitività imprescindibile. Il porto di Ravenna, che è lo scalo della regione e varco strategico per il Nord Italia, si sta preparando ad accogliere navi più grandi grazie all’approfondimento dei fondali: una volta arrivate a qui, le merci devono poi essere in grado di proseguire speditamente il proprio percorso, così come i flussi di persone, professionisti e turisti, devono poter contare su collegamenti più rapidi.
Energia e ambiente La Romagna e Ravenna possono giocare un ruolo importante nella transizione energetica, diventando la green energy valley d’Italia. Aumentare al più presto la quota di energia da fonti rinnovabili è un obiettivo condiviso: non possiamo più permetterci veti o lungaggini burocratiche. Ora che diversificare l’approvvigionamento è diventato urgente, occorre rilanciare le estrazioni senza indugi: siamo consapevoli che il metano nei nostri fondali non è sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico nazionale, ma potenziare immediatamente i giacimenti attivi può aiutare. Nel distretto offshore ravennate vantiamo professionalità e tecnologie eccellenti ed esportate in tutto il mondo, non usarle appieno per un’emergenza simile è un controsenso.
Welfare L’emergenza sanitaria, il calo demografico, l’invasione dell’Ucraina e le conseguenti sanzioni alla Russia, l’aumento dell’inflazione stanno avendo un fortissimo impatto sociale. Una situazione che può essere gestita solo con politiche di welfare che mettano la persona al centro e che prevedano piani concreti, condivisi e realizzati da tutti, istituzioni, associazioni ed enti, cittadini e aziende che nel loro ruolo sociale di impresa sono impegnate con molte iniziative.
Conoscenze e formazione L’approdo a Ravenna del corso di laurea in Medicina è un segnale forte, importante e benvenuto, che valorizza la rete formativa romagnola e ne riconosce lo spessore. È ora necessario, anche alla luce del successo del progetto universitario dei multicampus romagnoli, ampliare ai massimi livelli la collaborazione con l’ateneo, valutando anche la possibilità di aprire ad altre Università, nazionali e internazionali, così come occorre sviluppare ulteriormente gli Istituti Tecnici Superiori e le business school. L’alternanza scuola-lavoro deve evolversi nell’integrazione scuola-lavoro, per formare profili e competenze che rispondano ai rapidissimi mutamenti dei mercati e alle nuove esigenze aziendali.