“La situazione è complessa ma cerchiamo di non creare allarmismo – dichiara la Presidente provinciale di Confesercenti Ravenna, Monica Ciarapica -. Siamo in contatto costante con il Governo della Regione e Nazionale, perché preoccupati per la ricaduta pesante che la situazione avrà sulle imprese e attività commerciali e del turismo. Mettere in campo ogni provvedimento possibile per garantire la tenuta delle attività economiche, già provate da consumi interni in calo, è essenziale e prioritario”.
“É già attivo con RETE Imprese Italia, la cui Presidenza è attualmente affidata a Confesercenti, – prosegue Monica Ciarapica – un tavolo di crisi con il Governo, al quale è stata chiesta la sospensione dei mutui e dei versamenti tributari e contributivi, l’accesso agli ammortizzatori sociali per evitare ripercussioni importanti sui lavoratori, l’accesso agevolato al credito e/o ai fondi di garanzia ed una revisione degli ISA. Un appello speciale alle banche del territorio, perché come avvenne per il terremoto del 2012, si facciano promotori di iniziative concrete di sostegno all’economia: moratorie mutui e linee di credito specifiche. Chiediamo inoltre ai governi locali la sospensione e posticipazione dei pagamenti delle tasse comunali, in via prioritaria la TARI. Ministero e Regione hanno intanto emanato provvedimenti cui consigliamo di ottemperare per il bene comune ed in funzione di una prevenzione necessaria, ma teniamo alta l’attenzione sul mondo delle imprese del nostro comparto”.
“L’ultima circolare applicativa – spiega la presidente provinciale della Confesercenti di Ravenna – mette chiarezza su alcuni aspetti interpretativi, primo tra i quali che i mercati ambulanti sono esclusi dalla sospensione in quanto correttamente equiparati alle altre attività economiche. Ogni ulteriore decisione spetta ai Sindaci, cui chiediamo di interpretare correttamente l’ordinanza e farne continuare il regolare svolgimento. La loro funzione, come quella degli esercizi di vicinato, è di servizio alla comunità per gli approvvigionamenti delle persone, che hanno visto in questi giorni prendere d’assalto particolarmente i supermercati”.
“Il comparto del turismo sconta naturalmente l’impatto maggiore – conclude Ciarapica -. La chiusura dei luoghi di cultura, motivo principale di visita di Ravenna e altre località in provincia, lo stop imposto ai viaggi di istruzione fino al 15 marzo e la ripianificazione di tutte le Fiere previste nel mese di marzo in riviera e a Bologna stanno infatti colpendo duramente l’intero settore: ricettivo, ristorazione, agenzie viaggi, guide turistiche. Alle numerose cancellazioni, che rendono urgenti le misure richieste al Governo per garantire la vita delle imprese, si affianca il danno di immagine, che sarà purtroppo più duraturo. Chiediamo di prevedere fin da subito l’ingresso regolamentato e scaglionato di tutti i siti museali e culturali. La città non deve e non può spegnersi. Ed occorre sin d’ora ragionare pensando al “dopo”, per cogliere ogni opportunità di ripresa con politiche di accoglienza tese a rendere ancora più vantaggioso e conveniente venire a Ravenna e in provincia: sospensione dell’imposta di soggiorno, riduzione dei biglietti museali di competenza comunale, rafforzamento della promozione degli eventi”.