Nel corso dei primi nove mesi del 2019 il tessuto produttivo della provincia di Ravenna si è ulteriormente impoverito proseguendo una tendenza in atto da tempo. Anche la produzione industriale ha segnato il passo mostrando una flessione in linea con l’andamento regionale. In controtendenza il dato sulle esportazioni come pure il mercato del lavoro che segna una lieve crescita dell’occupazione seppure le ore di cassa integrazione, nei primi dieci mesi del 2019, siano aumentate del 125,7 per cento in provincia di Ravenna.
In un anno (ultimi dati disponibili Registro Imprese della CCIAA Ravenna) le imprese provinciali sono diminuite di 504 unità portandosi ad un totale di 38.722, il minimo storico da quando è stato istituito il Registro delle imprese presso la Camera di Commercio. In dieci anni si sono perse circa 3.800 imprese, che significa un calo del 9%. Il dato più preoccupante è che nell’ultimo decennio il dato delle nuove imprese ha mostrato una graduale e costante flessione, ovvero dalle 2.500 nuove imprese l’anno del 2009 alle meno di 2.000 della fase attuale.
Partendo da questi dati si è aperto l’incontro del Consiglio di Confcommercio provincia di Ravenna, presieduto dal Presidente provinciale Mauro Mambelli, con l’Assessore al turismo e commercio dell’Emilia-Romagna Andrea Corsini, assessore regionale al Turismo e candidato alle elezioni regionali del 26 gennaio 2020.
Tra i temi toccati l’eccessiva burocratizzazione e tassazione esagerata per le imprese che sono macigni che pesano sull’economia regionale e dunque locale, la pressione fiscale intorno al 42% del PIL per raggiungere una pressione reale che in alcuni casi sfiora il 60% del reddito anche in seguito alle addizionali regionali e comunali, infrastrutture, collegamenti, turismo, sicurezza, commercio, viabilità, parcheggi, ZTL, Pums, riforma Camere di Commercio.
“Abbiamo cercato di dare una politica industriale al turismo, perché il turismo è una grande industria – ha detto Andrea Corsini – Dovremo sempre più lavorare per l’internazionalizzazione e in questo senso l’apertura dell’aeroporto di Forlì è una grande scommessa. Per Forlì la Regione farà la stessa operazione che è stata fatta per gli aeroporto di Parma e Rimini e sosterremo la promozione dei voli per attrarre vettori aerei.
Due aeroporti in Romagna possono coesistere, come già accade in altri territori del nord Italia dove a pochi chilometri di distanza operano due scali.
Per la riqualificazione degli alberghi, la Regione ha messo a disposizione degli imprenditori 40 milioni di euro e altri 20 verranno messi per i prossimi anni”.
Dopo aver toccato i temi dello sviluppo turistico, Corsini si è soffermato sulle infrastrutture e i collegamenti: “occorre considerare la costa come una grande area metropolitana e strutturare il sistema ferroviario tra Bologna e la riviera, utilizzando i binari esistenti e realizzando un servizio ferroviario come metropolitana di superficie’.
Altri temi toccati hanno riguardato la Ravegnana, l’E55, il PAIR, il commercio e i centri storici.