Consideriamo le misure introdotte a sostegno delle attività economiche dal decreto Cura Italia soltanto un timidissimo inizio, che per ora disattende ogni aspettativa.
Per un sistema economico come quello italiano le conseguenze della chiusura della pressoché totalità degli esercizi commerciali, dei ristoranti, dei pubblici esercizi, degli alberghi, delle discoteche, dei mercati, del terziario rappresenta un colpo pesantissimo.
Nell’immediato serve ben altro, una più ampia moratoria fiscale, così come un aiuto serio e concreto per i danni subiti in termini di crollo di fatturato; insomma serve più liquidità alle imprese, e in prospettiva investimenti efficaci e sostegno alla domanda. Esprimiamo parere nettamente contrario all’ipotizzato utilizzo dello strumento del click day per consentire agli aventi diritto di richiedere l’indennità di 600 euro prevista dal decreto: non possiamo fare a chi prima arriva prima alloggia.
E’ di fondamentale importanza pensare già adesso al successivo provvedimento di aprile, dove dovranno essere messe in gioco ben altre risorse, auspicabilmente in stretta collaborazione con l’Unione Europea.
Chiediamo inoltre ai Comuni di attivarsi per adottare ogni provvedimento utile per ridurre adeguatamente i Tributi locali, che per alcune categorie, come ad esempio gli ambulanti, hanno una forte incidenza nei costi.
Occorrono da parte di tutti scelte chiare e decise, noi continueremo a fare la nostra parte e non ci tireremo indietro.