L’imprenditore che usa la tecnologia, testimone della centralità dell’impresa che affronta nuove sfide per la crescita economica e sociale del Paese, è la statuina per il Presepe 2021 promossa dalla Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti nell’ambito del Manifesto di Assisi.
La statuina è stata consegnata al Vescovo della diocesi di Faenza-Modigliana Monsignor Mario Toso dai vertici di Coldiretti Ravenna e Confartigianato Ravenna. Un’iniziativa realizzata su tutto il territorio nazionale, per valorizzare la tradizione del presepe che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili che stiamo attraversando.
Obiettivo dell’iniziativa, che trae spinta dalle energie vere e buone raccolte sotto l’egida del Manifesto di Assisi, è diffondere la straordinaria attualità e forza della narrazione gentile insita nel Presepe e aggiungere ogni anno figure che parlino del presente ma anche del futuro. L’anno scorso fu un’infermiera a ricordare il debito che ci lega in tempo di Covid a tutti coloro che operano nella sanità. Quest’anno è l’imprenditore che ha affrontato le difficoltà della pandemia per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante le limitazioni e i lockdown.
“Gli agricoltori e gli allevatori si stanno modernizzando nei metodi operativi grazie all’utilizzo della tecnologia senza però dimenticare la tradizione – ha detto il Presidente di Coldiretti Ravenna Nicola Dalmonte – per questo la rappresentazione della statuina dell’imprenditore, che tiene in mano un computer sul quale sono raffigurate le spighe vuole ricordare il legame con la terra, con le nostre radici, nonché con l’intero settore agricolo ed agroalimentare che ha a cuore da sempre la biodiversità, la tutela dell’ambiente e la sostenibilità, tutti fattori di grande rilevanza e di primaria importanza in un momento in cui il pianeta vive una forte crisi ambientale e sanitaria”.
“Quest’anno – ha aggiunto Umberto Campalmonti, Vicepresidente di Confartigianato Ravenna e responsabile dell’Associazione per l’Unione della Romagna Faentina – la figura proposta, realizzata in cartapesta dal maestro artigiano leccese Claudio Riso, vuol rappresentare i valori del saper fare, unitamente agli aspetti dell’innovazione e della propensione alla sostenibilità. In un’unica raffigurazione, continua Campalmonti – troviamo i simboli dell’operosità dentro a un ambiente digitale: un connubio per competere e per consolidare l’eccellenza del Made in Italy rappresentata dal lavoro dei nostri imprenditori, protagonisti dello sviluppo economico ma anche attori sociali partecipi della vita delle comunità territoriali”.