Condizioni proibitive: medici e infermieri si allontanato dal sistema sanitario pubblico

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Ferie e malattie non godute perché mancano i colleghi in grado di coprire le assenze. Straordinari non pagati. Mancanza soprattutto di riposo, indispensabile per ristorare i lavoratori, indispensabile per ridurre al minimo il rischio di errori. Così i sindacati hanno dipinto l’attuale condizione lavorativa di medici e infermieri all’interno del sistema sanitario nazionale durante la presentazione dell’appello pubblico rivolto al governo per chiedere di aumentare gli investimenti in sanità. Un panorama che si accompagna ad un riconoscimento salariale fra i più bassi in Europa e che porta quindi i professionisti della sanità ad abbandonare il sistema pubblico a favore del privato o persino dell’estero. Una vera e propria fuga che sta assottigliando ancora di più il personale in servizio negli ospedali. Discorso analogo per i medici di famiglia. Ad inasprire ulteriormente la situazione, anni di cause intentate, concluse in una piccolissima percentuale con il riconoscimento delle accuse, ma che hanno minato la tranquillità professionale necessaria per lavorare al meglio, ed episodi di aggressione divenuti più frequenti dopo la pandemia.