“Ci sono imprese – hanno detto i due segretari – che, nel corso di decenni, hanno accolto milioni di turisti preservando il nostro territorio e creando ricchezza diffusa e lavoro. A Ravenna e a Cervia ci sono centinaia di concessioni e altrettante imprese che, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha stabilito che si debba andare a gara come previsto dalla direttiva Bolkenstein già nel 2023, navigano nella più totale incertezza. Occorre ricordare che dietro queste imprese ci sono anche tante famiglie che negli ultimi anni hanno aperto mutui e fatto investimenti e che necessitano perciò di essere riconosciuti.
L’incertezza inoltre rischia di portare a meno investimenti diretti e indiretti fin dalla prossima e imminente stagione estiva.
Poniamo attenzione anche al tema dei lavoratori e delle lavoratrici stagionali dei bagni, spesso giovani alle prime esperienze lavorative, che si ritrovano col rischio di non vedersi riconfermare il proprio lavoro e con la difficoltà a ricollocarsi in tempi brevi sul mercato quando ad inizio 2023 si deciderà su tutte le concessioni.
Il nostro invito al Governo – concludono Margotti e Boschetti – è di fare presto e di partire dal documento proposto dalla Regione Emilia Romagna in modo che sia riconosciuta la tutela ambientale, il valore economico, commerciale e sociale delle imprese esistenti. E’ previsto un tavolo tecnico-politico che individui una bozza di disegno di legge che attualmente non tiene in considerazione le regioni e i comuni. Niente di più sbagliato considerando che gli enti locali hanno le migliori competenze per valorizzare al meglio le singole peculiarità locali nella costruzione dei bandi, come di fatto si evince dal documento regionale e in particolare la situazione romagnola è totalmente diversa rispetto a quella diffusa in altre parti della penisola.”