La risoluzione presentata dal Partito Democratico in Emilia-Romagna e che porta la prima firma di Massimo Bulbi è stata discussa e approvata dalla commissione Politiche Economiche presieduta da Manuela Rontini.
Oggetto del documento di indirizzo sono le concessioni balneari, che andranno a scadenza – anticipata di 10 anni da una recente sentenza del Consiglio di Stato – alla fine del 2023. Il documento è stato sottoscritto e approvato da maggioranza e opposizione.
“Quello che chiediamo, forti della tradizione turistica della Riviera Romagnola, è che il Parlamento che deve intervenire per approvare in via definitiva la disciplina di riordino, inserisca il giusto riconoscimento del valore aziendale dell’attività in scadenza come parametro per la determinazione degli indennizzi. – spiega in sintesi Massimo Bulbi, che prosegue – Si tratta di un parametro ovviamente economico che tiene conto degli investimenti fatti, delle professionalità acquisite, delle risorse impiegate in questi anni, ma che diventa anche un parametro che tiene conto del patrimonio umano che c’è dietro la rappresentanza del settore balneare, dietro ogni gestore di ciascun stabilimento.
“L’apertura al libero mercato a partire dal 2024, infatti, non ha previsto alcuna valutazione dell’impatto che ne deriva per chi ha investito negli stabilimenti, li ha ammodernati, ha conferito loro un’identità riconoscibile e riconosciuta in cui si ritrovano sia il fruitore abituale sia il turista occasionale. – prosegue Bulbi – L’ultima proposta del Governo, per quanto nelle intenzioni migliorativa sia per i servizi che per i beni demaniali, non contiene elementi di garanzia per i gestori attuali, gli stessi gestori che, con il loro lavoro, hanno però contribuito in maniera determinante alla cura del nostro litorale e a conferire quell’immagine di efficienza mista ad accoglienza calorosa che ci rende famosi in tutto il mondo”.
“La recente protesta dei gestori, che il 10 marzo scorso hanno sfilato a Roma, segnala la fibrillazione di imprenditori e lavoratori del settore che hanno bisogno di risposte. Il Presidente Bonaccini e l’Assessore Corsini sono consapevoli della necessità di affrontare la questione a tutto tondo. Lo abbiamo sempre sostenuto come Pd in Emilia-Romagna che l’esperienza sul campo di Regioni ed Enti Locali è la chiave con cui affrontare dal punto di vista normativo le ricadute della direttiva Bolkestein e ora della sentenza del Consiglio di Stato” dichiara Manuela Rontini, consigliera regionale e responsabile Turismo nella segreteria del Pd Emilia-Romagna.
“La nostra non è una battaglia di parte, almeno non dal punto di vista politico e partitico. Lo dimostra la compattezza con cui il documento è stato accolto in Commissione. – commenta in conclusione Rontini – Ci premuriamo di difendere la buona impresa e l’accoglienza romagnola che in Riviera riconosciamo tradizionalmente a un bene importante come le nostre spiagge, unendo l’attenzione alla sostenibilità ambientale a quella per lo sviluppo turistico del territorio”.