“Un passo indietro anche rispetto alla Legge 118/2022 del Governo Draghi: non scioglie i dubbi e lascia molte incertezze. Questo il giudizio di Legacoop Romagna sul Decreto Legge emanato ieri dal Consiglio dei Ministri sulle concessioni demaniali marittime, dopo un grave ritardo che ha messo a rischio la continuità stessa del settore.
Balza subito agli occhi come molte delle scelte fatte dal Governo non colgano le indicazioni giunte in questi anni dalle cooperative e dalle associazioni. Auspichiamo quindi che il Decreto possa essere discusso e migliorato attraverso il confronto con le associazioni del settore e gli enti locali prima della sua conversione definitiva in legge.
Le linee guida recentemente proposte dalla Regione Emilia-Romagna rappresentano già il punto di riferimento per superare molti di questi limiti. Riteniamo molto importante che la Regione continui a lavorare per definire e sostenere le linee strategiche unitarie sulle concessioni a sostegno del nostro modello turistico, fatto di migliaia di imprese familiari, lavoro, associazioni e cooperative.
IL GIUDIZIO TECNICO SUL DECRETO DEL GOVERNO
Per quanto riguarda il Decreto appena emesso, uno dei principali punti di preoccupazione riguarda la riduzione pressoché totale degli indennizzi, senza considerare il reale valore commerciale dell’impresa, come già previsto dal Decreto Draghi. Ciò pregiudica lo sviluppo del settore, perché svilisce totalmente l’attività nel suo complesso, passata e futura.
Allo stesso tempo non sono considerati minimamente gli investimenti collettivi a valenza pubblica, come il servizio di salvamento o la duna invernale, che rappresentano una caratteristica tipica e fondante del nostro modello turistico e delle nostre comunità.
Rimangono poi pericolosamente oscuri molti punti su cui andrebbe fatta luce al più presto.
Quali sono le garanzie affinchè la proroga al 2027 sia reale e non facilmente impugnabile come quelle precedenti? Quali sono le indicazioni sul numero delle concessioni possibili per concorrente?
Infine, è assente il tema decisivo del ruolo degli enti locali nella possibilità di integrare quanto già disciplinato.
L’unica notizia positiva riguarda la premialità per chi ricava il proprio reddito principale dalle attività sulle concessioni.”