Si è svolto a Rimini, venerdì 20 maggio scorso, il convegno organizzato da Confartigianato Imprese Balneari sul tema assolutamente prioritario e urgente de ‘la spiaggia che verrà’ e al quale l’Associazione ha invitato gli esponenti politici della nostra regione impegnati a i massimi livelli istituzionali. Sono infatti intervenuti i senatori Antonio Barboni di Forza Italia, Marco Croatti del M5S e Stefano Collina del PD, quest’ultimo relatore sul tema delle concessioni balneari alla X Commissione. C’erano anche gli onorevoli Marco Di Maio di Italia Viva, Jacopo Morrone della Lega, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Marco Lisei e l’assessora al demanio del Comune di Rimini Roberta Frisoni.
L’attualità del convegno è stata determinata anche dalla comunicazione del Premier Draghi, proprio il giorno precedente in Consiglio dei Ministri, che appellandosi alla sentenza del Consiglio di Stato del novembre scorso, ha ricordato che le concessioni demaniali per finalità turistico ricreative saranno efficaci entro il 31.12 2023, termine per i comuni per indire le evidenze pubbliche. E che sul DDL concorrenza, che dovrà contenere il frutto della mediazione politica, se necessario porrà la fiducia entro fine maggio.
“Ritengo Draghi persona stimabile – ha detto Mauro Vanni, Presidente di Confartigianato Imprese Demaniali in apertura – ma ritengo che per eccesso di zelo nei confronti dell’Europa stia perdendo di vista le necessità delle nostre imprese e del nostro turismo. Noi vogliamo proteggere le famiglie che hanno fondato le loro micro-imprese, ma anche per il bene dell’Italia, la qualità con cui accogliamo i turisti è un plus riconosciuto in tutta Europa. Riteniamo che la politica italiana possa permettersi questo moto d’orgoglio”
In linea generale tutti gli intervenuti si sono mostrati fiduciosi, pur con qualche distinguo, sul fatto che i pochi giorni che restano possano essere utili ad individuare uno spazio di mediazione per inserire il riconoscimento dell’avviamento agli imprenditori uscenti e un vantaggio nelle evidenze per coloro che vi parteciperanno sulla base del fatto che, in ogni caso, una legge modificherà sostanzialmente le condizioni sulle quali sono stati decisi gli investimenti delle imprese.
Tiziano Samorè, in rappresentanza degli stabilimenti balneari di Ravenna e Cervia, ha rimarcato il fatto che ‘Confartigianato ha sempre sostenuto come con l’eliminazione dei criteri di ristoro equi e commisurati al reale valore degli stabilimenti, si andrebbero a cancellare anni di investimenti effettuati dagli attuali concessionari per l’ammodernamento e l’efficientamento delle strutture, azzerando l’importante valore aggiunto creato dalle imprese balneari sulle concessioni demaniali del nostro litorale. E questo a detrimento soprattutto di quel patrimonio diffuso di piccole imprese e tradizione nell’accoglienza, che è il fiore all’occhiello dell’Emilia Romagna’.
“Abbiamo ascoltato parole che ci confermano la comprensione e la condivisione della politica regionale a sostegno della nostra battaglia per la tutela delle imprese balneari – ha concluso Vanni – ora chiediamo che a Roma i ministri di riferimento degli stessi partiti agiscano come qui prospettato”.