«Quanto accaduto oggi rappresenta l’ennesima e inaccettabile sceneggiata orchestrata dalla sindaca di Imola e dai suoi suggeritori» commenta il sindaco Giovanni Malpezzi al termine della riunione dei soci di Conami tenutasi mercoledì pomeriggio a Imola.
Otto Comuni soci (su 23 totali) – tra cui Faenza – avevano chiesto l’inserimento all’ordine del giorno della discussione sulla possibile revoca dell’attuale CDA e la nomina di un nuovo consiglio, con ciò intendendo che l’assemblea fosse chiamata a dare alla presidente Sangiorgi l’indirizzo di revocare le persone da lei nominate in solitaria il 19 giugno, scelta come noto contestata e ritenuta illegittima dagli altri Comuni soci.
«Contrariamente a quanto ripetutamente richiesto in assemblea dai sindaci, la presidente Sangiorgi ha invece preteso di non mettere ai voti l’indirizzo di revoca, a lei rivolto, dell’atto di nomina adottato in solitaria il 19 giugno. Al contrario ha voluto sottoporre ai sindaci presenti una proposta di revoca del CDA, ben sapendo che sarebbe stata respinta con il suo unico voto contrario, nel tentativo di legittimare in tal modo il proprio operato del 19 giugno scorso.
A questo punto, compreso il tranello, gli altri soci presenti si sono rifiutati di partecipare al voto, lasciando sola la sindaca.
Questa ulteriore forzatura nella conduzione dell’assemblea Con.Ami servirà solamente ad arricchire il già voluminoso dossier a sostegno delle cause in corso».
All’antivigilia della riunione, la sindaca Sangiorgi si era così espressa in merito al Consiglio di Amministrazione in carica:
“Ritengo che la questione sia definitivamente chiusa e che il percorso individuato sia quello corretto, fermo restando il fatto di una necessità di una modifica statutaria che colmi le lacune evidenziate”. Della serie avanti tutta con le decisioni prese in merito al nuovo Cda del Con.Ami. La sindaca di Imola, Manuela Sangiori, dopo il parere reso dal Difensore civico rispetto alla richiesta formulata dai sindaci dei Comuni di Faenza, Castel San Pietro Terme, Medicina, in merito alla correttezza della nomina del nuovo Cda del Consorzio, non fa marcia indietro, anzi rilancia. “Circa la possibilità di applicare al Con.Ami in via analogica le norme in tema di SpA, il Difensore civico non esclude affatto questa possibilità, che ritiene anzi teoricamente ammissibile, e in particolare percorribile previa ‘in ogni caso una puntuale verifica circa la sostanziale comunanza dei principi di regolazione della materia delle società per azioni in relazione alla disciplina ed alle finalità di pubblico interesse perseguite dai comuni per tramite del Con.Ami’. Dunque viene riconosciuta l’ammissibilità (e correttezza) in astratto del percorso sin qui seguito per la nomina dei Consiglieri del Cda del Con.Ami”.
In secondo luogo, “circa la possibilità di applicare al Con.Ami in via analogica l’art. 2369 del Codice civile, relativo alle deliberazioni in seconda convocazione delle assemblee della SpA: parimenti il parere del Difensore civico la ritiene in astratto una via percorribile ove risulti dimostrata la sussistenza di un ‘vuoto normativo’ rispetto alla gestione dei lavori assembleari. Anche in questo caso viene confermata la correttezza teorica dell’impostazione seguita dal presidente del Con.Ami”.
Nella parte conclusiva del parere il Difensore civico è tuttavia portato ad escludere l’esistenza di tale vuoto normativo nelle disposizioni dello Statuto, ma secondo la sindaca Sangiorgi “la motivazione del perché, di fatto, non sia percorribile la strada individuata non è rinvenibile. Infatti il difensore civico – peraltro resa sulla base delle valutazioni effettuate ‘sulla base della documentazione in oggetto’ e, quindi, senza un puntuale delle motivazioni concretamente addotte – esulava dal quesito specifico postogli dai Comuni: quindi, in buona sostanza, il quesito era monco e per la parte in cui era stato correttamente formulato il Difensore civico ha dato ragione al Presidente dell’Assemblea”.
In aggiunta alla lettera inviata al Con.Ami, la sindaca di Imola, Manuela Sangiorgi, commenta inoltre: “Rilevo con stupore che al Circondario i colleghi sindaci tengono un atteggiamento collaborativo perché, immagino, temono che Imola ‘chiuda i rubinetti’ scrivendo la parola fine all’ente, mentre per quanto concerne il Con.Ami, suffragati dai cugini manfredi, continuano ad alimentare battaglie legali contro Imola e soprattutto contro il territorio e i cittadini. Dopo il parere del Difensore civico regionale ci aspettiamo quello da campagna elettorale di Bonaccini, sperando non arrivi anche quello del senatore moroso Manca”.