È interamente dedicata all’Ottocento la prossima visita guidata della Pro Loco Faenza, in programma sabato 30 marzo, alle ore 15.00.
Meta della visita due residenze private in corso Mazzini, entrambe di interesse architettonico e artistico, aperte solo in questa occasione per la cortese disponibilità dei proprietari.
La prima è Casa Gardi, al civico 77, in prossimità dell’incrocio con via Cavour e corso Baccarini. Di origini antiche, fu ricostruita ex novo nel 1852 su progetto di Costantino Galli, architetto della scuola di Pietro Tomba, di origini ticinesi e tra gli ultimi esponenti, a Faenza, di questa plurisecolare tradizione di costruttori provenienti dall’attuale Svizzera italiana, culla di abili maestranze specializzate nell’edilizia civile e religiosa.
Costantino Galli è anche autore in città della rotonda Rossi (oggi Muki) in via Maioliche, di fronte alle scuole “Lanzoni”, del bel palazzo in angolo fra le vie Severoli e Zanelli e del grandioso porticato di ingresso al Cimitero.
Casa Gardi conserva ancora i caratteri originari e sarà possibile visitare, al piano nobile, le stanze con soffitti decorati da Adriano Baldini e Savino Lega. Si tratta di tempere tardo-neoclassiche, inquadrabili in quella corrente che aveva avuto origine cinquant’anni prima con Felice Giani e che a Faenza perdura, con alterni risultati, per quasi tutto il secolo.
Qui i pittori rispolverano scene tratte da miti classici o da opere letterarie e anche liriche, inframmezzandole con motivi decorativi di fondo e con piccoli scorci ovali di paesaggio che sono forse i dettagli più deliziosi di tutto l’insieme.
Conclusa la visita a Casa Gardi, ci si sposterà più avanti fino a Casa Sacchi, di fronte al Palazzo Mazzolani.
Opera di Antonio Zannoni, architetto, ingegnere e archeologo faentino, la dimora risale al 1861 ed è improntata al rigore che caratterizza questo notevole progettista (autore anche del vicino Palazzo Zucchini e della Villa Gessi a Sarna).
Anche Casa Sacchi ha mantenuto le caratteristiche originarie, con elegante androne e scaloncino laterale che permette l’accesso al piano nobile. Qui si potrà ammirare un atrio dipinto su tutte le pareti (prive di finestre poiché la luce piove suggestivamente dall’alto, da un soffitto a vetri aperto verso il cielo) da Romolo Liverani, vedutista e scenografo faentino.
Queste tempere sono del tutto inedite e raffigurano, come sempre in Liverani, paesaggi che sono un misto di fantasia e realtà secondo il clima romantico di metà Ottocento. I grandi e raffinati vasi di fiori in primo piano, così come le quadrature architettoniche, sono attribuiti invece ad Antonio Liverani, fratello di Romolo e che con lui conduceva una piccola impresa di decoratori di interni.
Ritrovo per tutti i partecipanti alla visita guidata alle ore 15.00 presso la Pro Loco, nel Voltone della Molinella.
Prenotazioni obbligatorie. E’ richiesto un contributo di 2 euro che sarà destinato a fini culturali per la città.