Dopo le elezioni della primavera scorsa, torna alla ribalta la problematica della gestione del consorzio Con.Ami. Dopo la nomina, in solitaria, di un nuovo Consiglio di Amministrazione, la sindaca di Imola Manuela Sangiorgi ha visto il passo indietro di uno dei consiglieri nominati:
““Mi rammarica apprendere della manifestata volontà di Francesca Cardelli Nanni di non accettare l’incarico di consigliere all’interno del rinnovato consiglio di amministrazione del consorzio Con.Ami nonostante un colloquio esplicativo con la sottoscritta nel quale si era fortemente sottolineata l’importanza della disponibilità dell’impegno al cospetto dell’intera comunità territoriale. Una realtà che la Cardelli Nanni conosce bene essendone riconosciuta e apprezzata espressione per competenza ed esperienza già maturata all’interno del Consorzio nel precedente mandato, importanti elementi che hanno sempre trovato palese convergenza tra me e gli altri sindaci in sede di valutazione delle candidature. Desidero invitare i colleghi sindaci, ad un senso di responsabilità e nell’interesse dei territori serviti dal Con.Ami, ad indicare il nominativo, fra quelli da loro depositati, del sostituto per il completamento del Cda, che possa quindi essere espressione e rappresentanza, oltre a Susanna Caroli, degli altri soci”.
L’appello rivolto però ai sindaci, per lo più del Partito Democratico, non è stato accolto, tanto che i primi cittadini hanno deciso di presentare un esposto in procura contro l’operato del presidente Sangiorgi:
“Ad oltre 10 mesi dall’insediamento della sindaca di Imola come Presidente dell’Assemblea Con.Ami, il Consorzio è ancora immobile, volutamente ingessato da atti di forza della Presidente, che riteniamo illegittimi e politicamente offensivi per tutti noi” affermano Giovanni Malpezzi sindaco di Faenza, Fausto Tinti sindaco di Castel San Pietro Terme, Matteo Montanari sindaco di Medicina, Daniele Bassi, sindaco di Massa Lombarda, Luca Della Godenza sindaco di Castel Bolognese e Alfonso Nicolardi sindaco di Riolo Terme.
“Per tutti questi mesi abbiamo partecipato ad ogni riunione, togliendo tempo alle nostre comunità, per cercare di condividere con Imola una rosa di nomi prestigiosa e rappresentativa dei nostri territori. Al contrario, la Sindaca di Imola ha sempre preteso la maggioranza in Consiglio, chiedendo di designare tre persone espressione del Movimento 5 stelle, a prescindere dalla loro conoscenza sul territorio per esperienza e professionalità. Per tutto questo tempo abbiamo tollerato pazienti le sortite della Presidente, nella speranza che, al di là della propaganda e delle strumentali prese di posizione, si potesse comunque raggiungere l’obiettivo di dare al consorzio una guida autorevole e qualificata.
Al contrario della nostra disponibilità, la risposta della sindaca di Imola è sempre e solo una: sottrarsi al dialogo, nominando – da sola – a gennaio un Consiglio, risultato poi delegittimato e di fatto inattivo. In quella occasione si è presa gioco di noi e delle migliaia di cittadini che rappresentiamo, addirittura attaccandoci con violenza e descrivendo noi come i sindaci “cattivi” che vogliono impedire al socio di maggioranza di esercitare il proprio diritto.
L’assemblea della settimana scorsa, convocata dalla Sangiorgi per la seconda volta in maniera strumentale e illegittima, violando lo Statuto, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Come Sindaci e Ufficiali di Governo non potevamo rimanere inerti di fronte alla sistematica violazione di principi e norme che regolano il Con.Ami e per questo abbiamo deciso di presentare un esposto alla Magistratura penale affinché valuti l’operato della Sindaca Manuela Sangiorgi, nella sua veste di Presidente dell’Assemblea. Una violazione sistematica che è stata contestata per iscritto e a verbale anche dal Collegio dei Revisori, organo indipendente di controllo contabile e di legittimità. Ci siamo rivolti anche al Prefetto, perché nomini un commissario che, da organo terzo e neutrale, si adoperi per operare quella mediazione che la Sangiorgi, pur essendo Presidente dell’assemblea, non ha voluto esercitare.
Ci assumiamo in pieno le responsabilità di questo: ai nostri cittadini dobbiamo trasparenza e rispetto delle regole, perché questo è lo spirito che ha sempre mosso il Con.Ami.
Abbiamo sempre e solo chiesto il rispetto dello Statuto e una lista di nomi condivisa. A distanza di dieci mesi dall’inizio del confronto, abbiamo capito che un accordo è impossibile perché la Sangiorgi tratta il Consorzio come se fosse una cosa di sua proprietà. Al contrario, il Con.Ami è di tutte le comunità che noi sindaci rappresentiamo in Assemblea.
Vogliamo difendere questa straordinaria esperienza di buon governo locale, vogliamo che resti una eccellenza, un patrimonio che crea ricchezza per tutte le nostre comunità. Proprio per questo non permetteremo che venga distrutto per incapacità di mediazione della Presidente dell’Assemblea.
Ora basta! Chiediamo e auspichiamo un rapido intervento da parte degli organi di Giustizia perché venga ristabilita la legalità, sia data una guida qualificata e presto si possa tornare allo spirito di gestione collettiva e condivisa del nostro Consorzio”.