“Le perplessità del Prefetto e delle Forze dell’Ordine di Ravenna in merito allo spegnimento dell’illuminazione pubblica hanno suscitato grande indignazione nei Ravennati.
È quindi più che probabile che tali obiezioni, unite alle rimostranze che i gruppi consiliari di opposizione stanno muovendo ormai da settimane culminate nella manifestazione dello scorso venerdì sera, portino Sindaco e Giunta a rivedere la decisione di spegnere i lampioni nelle ore più buie della notte.
Avverso alla decisione dell’amministrazione ravennate di spegnere l’illuminazione pubblica, vi sono anche innumerevoli sentenze di giurisprudenza amministrativa che definiscono il servizio di illuminazione pubblica SERVIZIO PUBBLICO LOCALE a rilevanza economica per il fatto che il beneficiario va individuato direttamente nella collettività e non nell’ente locale. Si potrebbero richiamare, altresì, le infinite citazioni ed i numerosi richiami a sentenze del Consiglio di Stato e dei Tar, così come di ed altri autorevoli Tribunali, tutti concordi nel definire l’illuminazione pubblica come pubblico servizio.
Ecco allora che lo spegnimento potrebbe addirittura configurare il reato di “interruzione di pubblico servizio”.
Per tutte queste ragioni, è indiscutibile che il servizio di pubblica illuminazione non possa essere sospeso, poiché esso risponde ad una fondamentale esigenza di sicurezza per tutti i cittadini.
L’occasione per decidere il dietrofront da parte della Giunta è rappresentata dalla seduta del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduta dal Prefetto di Ravenna del 7 dicembre.
In tale sede, anche alla luce delle già citate perplessità espresse dal Prefetto e dalle locali Forze dell’Ordine, chiediamo al Sindaco Michele de Pascale di rivedere la decisione presa.”
La Pigna, Città-Forese-Lidi
Fratelli d’Italia
Lega-Salvini Premier
Viva Ravenna