Si è tenuta alle ore 18 la funzione commemorativa in ricordo di don Giovanni Minzoni nel 99° anniversario della morte, deposti i fiori alla lapide di piazza Garibaldi a Ravenna. Saluti di Michele de Pascale, dell’ex senatore Aldo Preda ed è intervenuta Albertina Soliani, Vice Presidente Nazionale ANPI. Il segretario nazionale del Pd Enrico Letta presente l’anno scorso ha inviato un messaggio.
“È un profondo dispiacere non essere con voi in questa giornata così significativa, in cui si celebra il 99° anniversario della morte di Don Giovanni Minzoni.
La mia amarezza va di pari passo con l’importanza che don Minzoni ha avuto non solo per chi, come me, ha cominciato a impegnarsi in politica nel movimento cattolico, ma in generale per tutta la storia del nostro Paese. Il servizio all’Italia durante la Guerra, l’attenzione costante verso i giovani e le fasce più svantaggiate della popolazione, le cooperative, l’educazione e l’impegno con il movimento scout. Don Minzoni è stato in grado di portare nella concretezza della vita quotidiana la dottrina sociale della Chiesa. È stato un ponte tra due culture politiche fondamentali per la storia del nostro Paese e per la nascita della nostra Costituzione, quella socialista e quella cattolica.
Ucciso dalla violenza squadrista, in un’Italia ormai già caduta negli anni più bui della sua storia, don Minzoni è stato un martire della fede, che ha sempre testimoniato con coerenza. Ma è stato anche un martire della democrazia e della politica, nel suo senso più alto e più nobile, che il fascismo ha sempre cercato di calpestare: l’impegno gratuito verso il bene comune, la centralità della persona, il servizio come missione di vita.
Come ebbi modo di dire anche l’anno scorso, quando venni in presenza alla commemorazione, purtroppo le ragioni dell’impegno di don Minzoni sono ancora molto forti. Abbiamo di fronte un futuro incerto: la tragedia della guerra che torna a bussare alle nostre porte e le difficoltà della pace, i problemi economici, lo spaesamento valoriale. Ma non possiamo darci per vinti. Nella lettera al sindaco di Argenta, don Minzoni scriveva: “L’avvenire? L’avvenire sarà quale le coscienze dell’oggi lo prepareranno.”
Ed è proprio per questo lavoro sulle coscienze che sentiamo l’urgenza di persone come Don Minzoni. Oggi più che mai abbiamo bisogno di un rinnovato impegno civico, religioso e politico a favore di chi più soffre. Oggi più che mai vediamo l’emergere di nuove forme di potere autoritario e violento, che necessitano un forte impegno antifascista. Oggi più che mai sentiamo l’esigenza di investire sull’educazione e sulle nuove generazioni, che il nostro Paese per troppo tempo ha lasciato indietro. Ecco perché don Minzoni rappresenta, ancora oggi, un esempio imprescindibile per chi non si accontenta di un Paese di nuovo vittima della violenza, fisica e verbale. Un esempio per chi non si accontenta di una Fede superficiale e formale, di chi vuole andare in profondità, nella verità delle cose. Un esempio di chi lotta ogni giorno, nel suo piccolo, per un Paese migliore.”
Enrico Letta – Segretario nazionale del Partito Democratico